Amazon ha annunciato l’ennesimo licenziamento. Stavolta lascerà a casa almeno un centinaio di persone nei due dipartimenti di Prime Video e MGM Studio. Lo ha annunciato ieri sera Mike Hopkins, il responsabile di queste due unità, in un comunicato stampa inviato allo staff dove sostiene che i tagli al personale hanno lo scopo di “dare priorità” agli investimenti per “il successo a lungo termine” dell’attività del colosso dell’e-commerce.
“Nell’ultimo anno abbiamo esaminato quasi tutti gli aspetti della nostra attività – comincia l’email di Hopkins, pubblicata nella versione integrale da CNBC. – Abbiamo identificato l’opportunità di ridurre o interrompere gli investimenti in alcune aree, concentrandoci invece sui contenuti e sulle iniziative che hanno un impatto maggiore”.
Nello stesso giorno anche il dipartimento di livestreaming Twitch di Amazon si è accodato all’annuncio di Hopkins e i responsabili hanno dichiarato che verranno tagliati almeno 500 posti di lavoro. Da mesi diversi dirigenti che si occupavano di quest’area si sono licenziati.
Questi tagli all’organico sono solo capitoli di un libro cominciato due anni fa. Dal 2022, l’azienda ha già lasciato a casa più di 27mila dipendenti in praticamente tutti i dipartimenti, a seguito delle ricadute per la pandemia e in vista di una recessione che in realtà non è mai arrivata. Il nuovo amministratore delegato Andy Jassy ha eliminato anche diversi progetti ideati e partiti nell’era di Jeff Bezos cercando di limitare i costi quanto più possibile.