L’umanità dovrà attendere un altro anno prima di poter tornare sulla Luna o, almeno, intorno alla Luna. La Nasa, infatti, ha fatto sapere di aver rimandato al settembre 2025 la missione Artemis 2.
I quattro astronauti dell’equipaggio non dovranno scendere sul nostro satellite ma orbitarci intorno per testare tutte le procedure in vista dell’allunaggio vero e proprio del primo equipaggio umano della missione Artemis 3 che, a questo punto, come spiega la stessa Nasa, non avverrà prima del settembre 2026.
“La sicurezza è sempre la priorità numero uno della Nasa – ha spiegato l’amministratore dell’Agenzia spaziale americana Bill Nelson – ecco perché la NASA sta modificando i propri programmi per puntare a settembre 2025 per Artemis 2 e a settembre 2026 per Artemis 3”.
Il programma Artemis, lanciato nel 2017, mira a stabilire una presenza umana prolungata sulla Luna con l’obiettivo di organizzare le future missioni su Marte. Il volo di prova senza equipaggio, Artemis 1, era avvenuto nel 2022 dopo diversi ritardi. La missione con equipaggio, Artemis 2, senza atterraggio sulla Luna, inizialmente era prevista per la fine del 2024. Artemis 3, riprogrammata per il settembre 2026, avrà a bordo la prima donna e la prima persona di colore ad atterrare sulla superficie lunare, a bordo dell’astronave di Space X.
Amit Kshatriya, capo della strategia di esplorazione della Luna e di Marte della NASA spiega che i motivi del ritardo non sono legati solo alla preparazione degli astronauti, e che attualmente vi sono alcuni problemi da risolvere sullo scudo termico di Orion, ovvero il guscio che protegge gli astronauti dal calore che si crea durante la fase di rientro nell’atmosfera terrestre. Si tratta dell’ l’AVCOAT, una speciale resina disposta a nido d’ape che devia quanto più calore possibile lontano dal veicolo spaziale. Sarà necessario risolvere anche altri problemi legati alle batterie e al sistema elettrico del veicolo spaziale entro le date previste.
Anche SpaceX deve ancora affrontare una lunga lista di cose da fare prima che il suo veicolo possa fare atterrare gli astronauti sulla Luna. In particolare spiega Kshatriya, dovrà dimostrare di poter attraccare e fare rifornimento da altre astronavi “cisterne” direttamente in orbita. Si tratta di una fase cruciale strettamente inerente al suo progetto e sulla modalità secondo cui si snoderà il viaggio nello spazio, per trasportare gli astronauti oltre l’orbita terrestre.