I ricercatori della Scripps Institution of Oceanography della UC San Diego hanno mappato le acque che lambiscono il bacino di San Pedro al largo della costa di Los Angeles, per comprendere meglio l’entità degli scarichi di rifiuti tossici nella regione.
Ciò che gli abissi marini hanno rivelato è stato però sorprendente. Ad emergere è stata infatti un’enorme discarica di materiali chimici e di armi militari – composta da bombe, scatole di munizioni e fumogeni apparentemente risalenti alla seconda guerra mondiale.
La missione, condotta in collaborazione con il U.S. Navy Supervisor of Salvage e l’Office of Naval Research, ha utilizzato droni subacquei e veicoli telecomandati dotati di sonar e videocamere HD, in grado di operare fino a 6.000 metri di profondità.
I rifiuti industriali trovati a circa 1000 metri sotto il livello del mare, che sono stati scaricati in acqua tra il 1930 e il 1970, includono bombe Hedgehog e Mark 9 destinate ai sottomarini, così come i galleggianti fumogeni Mark 1 usati per oscurare i profili delle navi durante le manovre.
“La risoluzione del sonar ci fornisce una mappa senza precedenti del fondale marino che richiederà del tempo per essere pienamente apprezzata e analizzata”, ha dichiarato Eric Terrill, uno dei co-conduttori della ricerca. “Abbiamo iniziato a trovare decine se non centinaia di questi oggetti, ci sono voluti alcuni giorni per capire davvero di che cosa potesse trattarsi”.
Gettare rifiuti militari in mare non era raro nei decenni passati, le navi di ritorno dal dispiegamento in guerra spesso abbandonavano proprio in questi tratti di costa le munizioni scartate.
L’interesse per questa area si era già intensificata nel 2021 quando il Los Angeles Times aveva denunciato come fosse divenuta una discarica di materiale pericoloso, principalmente di DDT – un pesticida bandito nel 1972 – identificato inizialmente in mezzo milione di barili e altri rifiuti tossici.
Ulteriori ricerche da parte dell’Environmental Protection Agency avevano però evidenziato che le tracce di DDT trovate negli animali e sul fondo del mare fossero state probabilmente state sversate nell’oceano direttamente da enormi chiatte cisterna piuttosto che dai barili. Il Congresso ha quindi deciso di stanziare oltre $11 milioni, potenziati dal governatore Davin Newsom con ulteriori $5,6 per approfondire la vicenda.
“Quando il team dell’UC Santa Barbara ha scoperto quanto accaduto la loro risposta è stata, ‘Oh mio Dio questa è solo la punta dell’iceberg’. E ora vediamo quanto è grande questo iceberg”. Ha dichiarato Mark Gold un ricercatore ambientale del Natural Resources Defense Council.
“Le nuove tecnologie sono davvero in grado di cambiare il modo in cui guardiamo al fondale marino. Anche se il risultato non ci ha portati verso ciò che pensavamo di trovare ci ha indirizzati verso oggetti e intuizioni importanti che si spera porteranno a risultati scientifici davvero buoni per la comunità”.
La Scripps Institution ha riferito che i risultati della nuova indagine saranno studiati per comprendere meglio quali rischi ambientali possano comportare le sostanze chimiche e le munizioni ritrovate. Mentre U.S. Navy ha dichiarato nel suo rapporto che “esaminerà i risultati per determinare il miglior percorso da seguire per garantire che il rischio per la salute umana e l’ambiente sia gestito in modo appropriato e nel rispetto delle leggi e dei regolamenti federali e statali applicabili”.
Considerato il tempo trascorso e la profondità, non è chiaro se alcune delle attrezzature militari e delle armi ritrovate siano ancora operative e se rappresentino un rischio come ordigni inesplosi.