Traffico aereo complicato sabato da decine di voli cancellati dopo l’incredibile incidente a un Boeing 737 Max 9 della Alaska Airlines. Le autorità federali dell’aviazione, FAA, hanno bloccato a terra per ispezione 171 apparecchi della Alaska e di altre compagnie; ogni ispezione dovrebbe prendere dalle quattro alle otto ore.
È un miracolo che nessuno sia rimasto ferito quando venerdì sera il volo da Portland in Oregon a Ontario in California è stato obbligato a fare dietrofront e a un atterraggio di emergenza: a 400 metri di altitudine sono saltati un finestrino e un pezzo della carlinga lasciando un buco nella fiancata. Un ragazzino seduto vicino al finestrino è stato salvato dalla madre che si è aggrappata a lui e alla cintura di sicurezza. Tutti i passeggeri sono stati esposti alla depressurizzazione e al vento urlante fuori dall’apparecchio. Brutta esperienza che sarebbe stata peggiore se l’aereo avesse raggiunto l’altitudine di crociera; difficilmente il bravo pilota avrebbe potuto tornare indietro.
La Boeing cerca di correre ai ripari. “Siamo in pieno accordo con la decisione della FAA” ha detto la portavoce Jessica Kowal.
La Alaska Airlines possiede 65 Max 9, la United Airlines 79; entrambe le linee aeree stanno ispezionando gli apparecchi. La Turkish Airlines, che ne possiede 5, ha annunciato che da oggi sono bloccati fino a nuovo ordine.
Gli investigatori del National Transportation Safety Board hanno cominciato l’analisi del caso e verificheranno numerosi fattori; prioritario è il recupero del pezzo saltato della carlinga. Sarà necessario capire quali revisioni siano state effettuate dalla Alaska. È stato un episodio isolato o qualcosa che potrebbe riprodursi?
Non è chiaro cosa abbia originato l’incidente e se la responsabilità sia della casa produttrice, ma i 737 Max nonostante il loro indubbio successo commerciale già godevano di cattiva stampa. Un’altra versione dell’apparecchio, il Max 8, nel 2018 e nel 2019 è stata al centro di due incidenti che hanno ucciso 346 persone, in Indonesia e in Etiopia; l’aereo è stato bloccato in tutto il mondo per 20 mesi per controllare fra l’altro il software del controllo di volo, una crisi costata alla compagnia qualcosa come 20 miliardi di dollari.
Il mese scorso, la Boeing aveva invitato le compagnie aeree a ispezionare oltre 1.300 esemplari di Max per il rischio di un bullone allentato nel sistema di controllo del timone. In estate aveva invece dichiarato che un fornitore, la Spirit AeroSystems, aveva praticato in modo scorretto dei fori in un elemento che serve a mantenere la pressurizzazione della cabina, aggiungendo che stava lavorando per correggere il problema. In ottobre, in una call con giornalisti e analisti, il CEO di Boeing Dave Calhoun ha dichiarato “vediamo nelle nostre fabbriche un aumento della qualità e della stabilità produttiva, ma stiamo lavorando per portare agli stessi standard anche la catena delle forniture”.
La Spirit AeroSystems, scrive il New York Times, lavora anche sulla carlinga del 737 Max 9, produce e installa un door plug importante per la pressurizzazione.
Il 737 Max, un aereo a fusoliera stretta in servizio dal 2017, certificato dalla FAA nello stesso anno, resta l’aereo più venduto della storia della Boeing, nelle sue varie versioni: oltre 4500 ordini ancora da completare, il 76% della produzione futura prevista dell’azienda. Il Max 8 e il Max 9 sono di medie dimensioni, destinati a sostituire il 737-800 e il 737-900. La versione più piccola, il Max 7, e la più grande, Max 10, devono ancora essere approvate dagli organi competenti negli Stati Uniti.