I recenti ritrovamenti nella Regio IX del Parco di Pompei, una volta soltanto un sogno per i turisti, sono ora una realtà tangibile. Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco, ha aperto i cantieri al pubblico, mostrando reperti inediti. Tra i primi visitatori, Finnegan Biden, la nipote del presidente degli Stati Uniti d’America, è stata invitata a Pompei dal sindaco Carmine Lo Sapio.
Finnegan Biden, in visita a Napoli con l’investment banker Anthony Giuliani e il brand manager Jessie Penn, insieme agli amici Giacomo e Luca Giordano (figli dell’oncologo napoletano Antonio Giordano), ha portato i saluti di suo nonno Joe, il 46º presidente degli Stati Uniti. Ha promesso al sindaco di Pompei di tornare presto a palazzo de Fusco insieme al nonno. Il sindaco Lo Sapio ha affidato alla giovane Biden l’opera che narra la nascita della nuova Pompei, un Rosario benedetto e lo stemma della città. Questi regali saranno consegnati al presidente degli Stati Uniti d’America e esposti nello studio ovale della Casa Bianca.
La Regio IX è ora aperta ai visitatori dal lunedì al venerdì, previa prenotazione al numero 327 271 66 66. I turisti vengono accompagnati dal personale di cantiere che illustra i principali ritrovamenti e gli ambienti emergenti, insieme alla metodologia degli scavi. Le indagini nella Regio IX di Pompei, una delle nove regioni in cui è suddiviso il sito, sono iniziate nel febbraio del 2023, in un’area estesa di circa 3.200 metri quadrati, quasi un intero isolato della città antica sepolta nel 79 d.C. dall’eruzione del Vesuvio.
Il progetto fa parte di un approccio più ampio mirato a risolvere i problemi idrogeologici e conservativi dei fronti di scavo, ovvero il confine tra la parte scavata e quella inesplorata della città antica. Quest’ultima occupa circa 22 ettari di isolati e case ancora sepolti sotto lapilli e cenere, rappresentando quasi un terzo dell’abitato antico. Lo scavo in questa parte della Regio IX, lungo via di Nola, fu avviato nel 1888 ma interrotto presto. Dopo più di un secolo è stato ripreso, restituendo due case ad atrio, costruite in età Sannitica e trasformate nel I secolo d.C. in officine produttive.
Si tratta di una fullonica (lavanderia) impiantata nell’atrio dell’abitazione al civico 2, con banconi da lavoro e vasche per il lavaggio e la tintura degli abiti, e di un panificio con forno, spazi per le macine e ambienti per la lavorazione dei prodotti alimentari da distribuire in città. In questi ultimi ambienti sono emersi i resti ossei di tre vittime dell’eruzione, tre pompeiani in cerca di salvezza che trovarono la morte sotto i crolli dei solai.