Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Cancer Survivorship, fumare marijuana può aiutare coloro che stanno combattendo il cancro. L’indagine, basata sulle esperienze di 1886 pazienti, ha rilevato che quasi la metà di questi faceva uso di cannabis, soprattutto per gestire ed alleviare sintomi.
Tra gli intervistati, 510 hanno iniziato a fumare solo dopo la diagnosi, proprio per aiutarsi a gestire lo stress: il 60% ha affermato di averla utilizzata per gestire i disturbi del sonno, seguiti da dolore (51%), stress (44%), nausea (33%) e disturbi dell’umore o depressione (32%). La maggior parte dei pazienti ha affermato che l’uso della marijuana è stato più che efficace nel trattare i sintomi. Il 74% di coloro che l’hanno utilizzata per trattare la nausea, ad esempio, ha dichiarato di aver percepito benefici importanti. Solo l’1,9%, invece, ha definito “molto scarsi” i suoi effetti sui dolori provocati dalla malattia.

Numeri pressoché identici sono stati registrati tra coloro che, durante le cure, hanno sofferto di depressione, stress e mancanza di appetito. Stando a quanto riferito dai ricercatori della University of Texas’s MD Anderson Cancer Center, inoltre, “Solo pochi erano consapevoli dei rischi per la salute derivanti dall’uso di cannabis durante la gestione del cancro. Tra i 167 sopravvissuti che hanno riferito di essere a conoscenza dei potenziali pericoli, la conoscenza di questi ultimi era bassa: pensieri suicidi (5%), nausea e vomito intensi (6%), depressione (11%), ansia (14%), problemi respiratori (31%) e interazione con farmaci antitumorali (35%)”.
Proprio per questo motivo, il nuovo studio incoraggia ora il personale medico ad informare i loro pazienti ed a discutere dell’argomento marijuana durante i loro percorsi terapeutici. “Visto che la maggior parte dei sopravvissuti riporta benefici derivanti dall’uso di cannabis nella gestione del cancro, sono necessari ulteriori studi per rafforzare le prove su tali terapie”, ha spiegato il gruppo di ricerca, “c’è bisogno di politiche, linee guida chiare e programmi educativi basati sulla cannabis, sia per gli operatori sanitari che per coloro che ne fanno uso, in modo da illustrare i benefici e i rischi che comporta l’utilizzo della marjuana durante un ciclo di cure per il cancro”.

Negli ultimi tempi, sono sempre frequenti gli studi basati sul possibile impiego della marijuana e sui suoi benefici per coloro che sono alle prese con un tumore. Alla fine di ottobre, ad esempio, l’Università di Buffalo ha annunciato che uno dei suoi psichiatri aveva ricevuto una sovvenzione di 3,2 milioni di dollari dal National Cancer Institute del National Institutes of Health per finanziare uno studio della durata di un anno, riguardante gli effetti dell’immunoterapia associata al consumo di cannabis.