Anno nuovo, vita nuova. Con Capodanno, molte persone sentono il bisogno di ricominciare, quindi creano una lista di buoni propositi per avvicinarsi alla “versione migliore di loro stessi”. Obiettivo numero 1: ridurre il consumo di alcol, soprattutto dopo tutte le bottiglie aperte durante i pranzi e le cene natalizi.
E così che milioni di americani aderiscono al Dry January, un mese di detox dall’alcol. Venne lanciato per la prima volta in Regno Unito nel 2013 durante una campagna di prevenzione dell’organizzazione Alcohol Change UK, per poi diffondersi a macchia d’olio nel resto del mondo. Negli Stati Uniti è particolarmente popolare: a gennaio 2023, il 15 per cento circa del numero totale di iscritti sul sito, oltre 175 mila, era americano, che corrisponde a più di 260 milioni di persone.
Fra le motivazioni principali c’è la salute. Disintossicandosi dall’alcol, o riducendone il consumo, la qualità del sonno migliora e così anche la concentrazione; la pelle diventa più luminosa; il corpo rinvigorisce e diventa più forte; il fegato riprende a lavorare come dovrebbe. Ma c’è anche chi aderisce all’iniziativa per risparmiare.
Per mantenere alta la motivazione nel corso del mese o per aiutarsi a cominciare, ci sono persone che condividono il proprio percorso o monitorano la propria attività installando l’applicazione “Try Dry”, lanciata da Alcohol Change UK.
Secondo i dati raccolti nel sito “Alcohol-Related Disease Impact (ARDI)”, creato dai Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia federale statunitense che controlla la sanità pubblica, fra il 2015 e il 2019 più di 140 mila persone sono morte a causa del consumo eccessivo di alcol, che corrisponde a circa 380 persone al giorno. Oltre a essere una delle principali cause di morte, il consumo di alcolici è anche fra le più dispendiose: nel 2010, anno a cui risalgono gli ultimi dati disponibili, è costato ai cittadini degli Stati Uniti circa 249 miliardi di dollari.
Secondo un’inchiesta di Gallup, circa il 62 per cento degli americani intervistati ha ammesso di bere alcol regolarmente. Dai risultati è emerso che gli adulti fra i 35 e i 54 anni, laureati, che hanno uno stipendio pari o superiore e 100 mila dollari e che frequentano la chiesa meno di una volta alla settimana sono più inclini al consumo di alcolici – preferendo il vino alla birra.