Le barriere per la prevenzione dei suicidi sul Golden Gate Bridge, nella baia di San Francisco, sono state finalmente completate dopo oltre un decennio dalla progettazione.
La rete in acciaio inossidabile è stata installata su entrambi i lati del ponte per quasi 3 km e dovrà servire a dissuadere le persone che cercano di porre fine alla propria vita gettandosi dalle arcate: da quando fu aperto nel 1937 ci sono stati quasi 2000 suicidi.
Man mano che il progetto avanzava, il numero di coloro che hanno cercato di lanciarsi sia sceso drasticamente: è passato da una media annuale di 30 a 14, che però hanno continuato a gettarsi dai punti in cui il posizionamento della recinzione non era ancora terminato.
Le reti, fissate a 6 metri sotto il piano viabile, si allungano sopra l’acqua per circa tre metri; sono visibili dai pedoni ma non dalle auto che attraversano il ponte. Sono state realizzate in modo da resistere all’ambiente che include acqua salata, nebbia e forti venti che spesso avvolgono la struttura arancione.
“Abbiamo installato una barriera fisica continua per l’intera lunghezza del viadotto che adesso è sigillato”, ha confermato Dennis Mulligan, direttore generale del Golden Gate Bridge, Highway and Transportation District.
“Le barriere funzionano come previsto – ha aggiunto – si tratta di una rete metallica in acciaio inossidabile, quindi è come saltare in una grattugia per formaggio, non è morbida. Non è gomma. Non si allunga. Vogliamo che la gente sappia che se vieni qui, ti farai male se salti”.
I vigili del fuoco delle contee di San Francisco e Marin – che lo scorso anno sono riusciti a dissuadere 149 persone dal saltare nel vuoto – sono stati appositamente addestrati per salvare chiunque abbia deciso di scavalcare le protezioni.
Il progetto è stato fortemente voluto e sostenuto da un nutrito gruppo di genitori, che nel 2006 ha creato la Bridge Rail Foundation per cercare di evitare che altri ragazzi come i loro figli in futuro potessero perire nelle gelide acque della baia.
Già nel 2008 gli addetti alla sicurezza del ponte avevano iniziato a esplorare l’idea di posizionare reti, ma avevano incontrato resistenze nell’opinione pubblica e il timore che le barriere protettive oltre che inutili e costose risultassero anche antiestestiche.
Soltanto nel 2014 i funzionari del Golden Gate Bridge, Highway and Transportation District sono riusciti a reperire i soldi necessari e far approvare il progetto da $76 milioni, divenuti successivamente $224.
Ma il costo effettivo è molto più alto secondo Shimmick Construction Co. e Danny’s Construction Co., gli appaltatori principali dei lavori, che hanno intentato una causa al distretto dello Stato. Sostengonoche le reti e gli altri interventi sul Golden Gate Bridge sarebbero costati circa $400 milioni per tutti i ritardi e i problemi incontrati. Gli appaltatori a causa dei cambiamenti, dei difetti nella progettazione delle reti da parte del governo, e del deterioramento delle piattaforme di manutenzione del ponte, affermano di aver perso circa $100 milioni nel progetto e di averne spesi altrettanti per sostenere i costi, pagare i lavoratori e portare comunque a compimento l’opera.
“Non abbiamo lasciato che il contenzioso, o il fatto che non ci fosse stato pagato tutto ciò che ci era dovuto, intralciassero il lavoro”, ha dichiarato Steve Richards, CEO di Shimmick.
“La nostra disputa è con il distretto – ha aggiunto – i cittadini della California non dovrebbero essere privati della rete di sicurezza”.
La prossima udienza sulla controversia è fissata per giugno, ma dal Distretto fanno sapere di aver già presentato una controquerela.