L’amministrazione Biden ha annunciato, giovedì, un accordo per fornire 162 milioni di dollari in finanziamenti federali a Microchip Technology per espandere la produzione di chip a livello nazionale in due delle sue fabbriche in Oregon e Colorado. Il dipartimento del Commercio nel comunicato di assegnazione ha chiarito che il finanziamento consentirà di “aumentare in modo significativo la produzione statunitense di (MCU) e altri semiconduttori speciali, critici per il settore automobilistico, commerciale, industriale, della difesa e dell’industria aerospaziale”. Microchip, grazie a questo sussidio, sarà anche in grado di creare oltre 700 posti di lavoro soprattutto nel settore dell’edilizia e della produzione. Entrando nello specifico, 90 milioni di dollari saranno utilizzati per migliorare uno stabilimento di Colorado Springs e 72 milioni di dollari saranno utilizzati per espandere una fabbrica a Gresham in Oregon.
Il finanziamento odierno è collegato al CHIPS and Science Act, una legge bipartisan firmata dal presidente Biden nel 2022 che fornisce miliardi di dollari in incentivi all’industria nazionale dei semiconduttori, per rendersi indipendenti dalla produzione di Taiwan, viste le prospettive di annessione della Cina.
Il 23 novembre scorso un accordo preliminare con BAE Systems aveva assicurato 35 milioni di dollari in finanziamenti per ammodernare una fabbrica di chip a Nashua, New Hampshire, che si occupa anche di programmi di difesa e di semiconduttori per i caccia F-35. Gli Stati Uniti, secondo il Dipartimento del commercio sono passati dalla produzione di quasi il 40% dei chip mondiali a poco più del 10%, creando dipendenza da catene di approvvigionamento straniere che hanno portato a prezzi più alti e ritardi nelle produzioni anche del settore automobilistico. Gli investimenti governativi hanno convinto due leader dei semiconduttori Micron e IBM ad investire in stabilimenti a New York, per attingere anche i sussidi statali su questo fronte.