Le autorità messicane hanno tratto in salvo 31 migranti, fra cui donne e bambini, che erano stati rapiti lo scorso weekend da una banda di criminali nella regione nord di Tamaulipas, in Messico, al confine con gli Stati Uniti. Si trovavano a bordo di un autobus diretto a Brownsville, in Texas. L’obiettivo dei delinquenti era estorcere un riscatto.
Prima il coordinatore generale dei social della Presidenza della Repubblica, Jesús Ramírez Cuevas, poi la ministra degli Interni messicana Luisa Alcalde hanno confermato con un post su X che tutte le persone erano state messe in salvo e che stavano già sottoponendosi a tutti i controlli per verificare le loro condizioni psicologiche e fisiche.
Gracias al esfuerzo coordinado del gobierno de Tamaulipas, la FGE, Sedena, Guardia Nacional y la SSPYC se logró rescatar los 31 migrantes que fueron secuestrados el 30 de diciembre en 2023. Ya están en manos de las autoridades y se les hace la revisión médica correspondiente. pic.twitter.com/Z40csW1lQk
— Jesús Ramírez Cuevas (@JesusRCuevas) January 3, 2024
Sabato 30 dicembre, l’autobus pieno di migranti, provenienti da Venezuela, Ecuador, Colombia, Honduras e Messico, stava viaggiando su una delle autostrade che conducono al confine con gli Stati Uniti. All’altezza del comune di Reynosa, è stato fermato da un gruppo di uomini armati che ha fatto scendere tutti i passaggeri. A uno a uno sono stati caricati su delle automobili che si sono allontanate a grande velocità. Le autorità messicane sono riuscite a portarli in salvo, individuando la loro posizione grazie alle cellule telefoniche e alle immagini delle videocamere di sorveglianza.
È solo l’ennesimo episodio di una situazione che va avanti da mesi e per cui contrabbando e traffico di esseri umani sono diventati un vero e proprio business, secondo quanto denunciano attivisti e difensori dei diritti umani. L’area si troverebbe divisa tra due fazioni del Cartello del Golfo che ne rivendicano il controllo: Metro e Scorpions.