Decine di persone sono scese in strada a Ramallah per protestare contro l’uccisione del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, in un attacco a Beirut, in Libano. “Hamas rimarrà, anche se tutti i leader venissero martirizzati”, hanno gridato i manifestanti nella Cisgiordania occupata. Ramallah oggi è quasi deserta, serrande abbassate e attività ferme per lo sciopero generale indetto dopo l’uccisione del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri in un attacco a Beirut, in Libano.
La missione Onu di mantenimento della pace nel Sud del Libano (Unifil) ha espresso la sua “profonda preoccupazione” per qualsiasi potenziale escalation delle tensioni a seguito dell’attacco attribuito a Israele ma non rivendicato ufficialmente dallo Stato ebraico.
L’esercito israeliano ha detto di essere “preparato a qualsiasi scenario” dopo la sua uccisione, alimentando i timori che la guerra nella Striscia di Gaza possa sfociare in un più ampio conflitto nella regione.
Un alto funzionario della sicurezza libanese ha dichiarato alla France Presse che al-Arouri è stato ucciso insieme alle sue guardie del corpo in un attacco di Israele; anche la tv di Hamas ha riferito che ad uccidere Arouri è stato l’esercito israeliano.
“Abbiamo sentito il rumore di un’esplosione, poi un’altra esplosione, seguita da una terza pochi secondi dopo. C’era molto fumo. L’esplosione ha scosso il nostro ufficio”, racconta un testimone a Beirut. “A causa delle dimensioni dell’esplosione siamo corsi fuori e abbiamo visto parti di corpi a terra, auto in fiamme e l’appartamento al piano superiore che è stato colpito e interamente distrutto”.