La società farmaceutica Charles River Laboratories cerca di aprire nella contea di Brazonia in Texas, nonostante la contrarietà dei residenti e di alcune associazioni animaliste, un centro di ricerca che potrebbe ospitare fino a 43.200 scimmie.
L’azienda – che è attualmente sotto indagine federale per presunte violazioni sull’importazione della specie – nonostante le proteste, procede con i piani e ha opzionato un terreno di 500 acri a circa un’ora di auto a sud di Houston per costruire la struttura.
Se realizzato, il centro potrebbe divenire la più grande ‘prigione’ di primati negli USA e potrebbe superare in dimensioni la preesistente, sempre situata in Texas, che attualmente ospita 7000 animali. A marzo l’azienda farmaceutica aveva creato una società di comodo, la Kandurt LLC, per acquisire il terreno, che confina con il San Bernard National Wildlife Refuge.
Il piano di CRL da $12 miliardi potrebbe avere ripercussioni quasi incalcolabili per la popolazione di alcune scimmie già ritenuta in via di estinzione in tutto il mondo. Sono inoltre tangibili i rischi di diffusione di malattie nell’area che potrebbero andare a incidere sul valore delle proprietà immobiliari. Fra le specie che potrebbero essere ospitate nell’impianto di Charles River, ci sono vari primati fra cui i macachi birmani dalla coda lunga e i macachi rhesus, che sono anche fra quelle che avrebbero il maggior potenziale di trasmissione di malattie.
Anche People for the Ethical Treatment of Animals – PETA la nota associazione animalista – ha cercato di sensibilizzare la popolazione locale attraverso l’invio di 4000 lettere da parte dei suoi attivisti sui potenziali rischi legati all’importazione e detenzione di scimmie.
I residenti si sono quindi presentati in massa, opponendosi, alla riunione del Consiglio della contea tenutasi il 28 novembre, dove il comitato ha fatto un appello alle autorità affinché non accolgano la proposta dei laboratori di ricerca e non concedano i permessi necessari.
“Quanto rumore potranno fare 43.000 scimmie? Sono sicuro che non saranno tranquille” ha detto al Wall Street Journal un residente della zona. Gli ha fatto eco John Stern un veterinario in pensione “Pensavo che questo sarebbe stato un posto tranquillo dove potersi allontanare da tutto”.
Nel 2022, CRL ospitava nei suoi centri quasi 19.000 scimmie: i primati che vengono utilizzati per la ricerca biomedica sono molto ricercati, anche se ultimamente vengono esplorate soluzioni alternative attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie – CDC – le scimmie importate minaccerebbero in modo significativo la salute pubblica. L’impianto proposto occuperebbe inoltre aree sensibili dal punto di vista ambientale che includono zone umide, torrenti e fiumi, che favorirebbero una rapida e ampia diffusione nell’ambiente di enormi quantità di rifiuti biologici, tra cui saliva, feci, urina, sangue e altri fluidi corporei, potenzialmente ospitanti agenti patogeni.
Infine le fughe delle scimmie sono piuttosto comuni. Nel 2018, secondo quanto riportato da PETA quattro babbuini sono fuggiti dal Texas Biomedical Research Institute di San Antonio e sono stati avvistati dagli automobilisti sull’autostrada. In precedenza, diversi scimpanzé erano fuggiti dall’MD Anderson Cancer Center di Bastrop, in Texas, dallo Yerkes National Primate Research Center della Georgia e dal Tulane National Primate Research Center della Louisiana, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini.