Il Giappone centrale continua a tremare in seguito al potente terremoto di magnitudo 7,6 avvenuto il giorno di Capodanno sulla penisola di Noto che ha causato almeno 73 morti, secondo l’aggiornamento delle autorità della prefettura di Ishikawa. Prosegue lo sciame sismico nella zona centrale del Paese e si teme che molte altre persone siano rimaste intrappolate sotto le case crollate.
Le autorità avvertono che questa settimana potrebbero verificarsi scosse di assestamento di intensità simile alla principale. Il terremoto ha anche innescato colate di fango che hanno interrotto le strade principali e le forniture d’acqua sono state chiuse in alcune aree.
L’entità totale dei danni al momento è ignota, con macerie e strade interrotte che ostacolano le forniture di aiuti e le operazioni di soccorso.
“La situazione è devastante, poiché circa il 90% delle case sono state completamente o quasi completamente distrutte”, ha detto il sindaco di Suzu Masuhiro Izumiya in una riunione del governo della prefettura.
Più di 200 case sono state inghiottite dalle fiamme provocate dal sisma, oltre 100 edifici residenziali sono crollati e alcune persone sono ancora sotto le macerie. Sul posto stanno lavorando soccorritori e vigili del fuoco, mentre unità delle Forze di autodifesa giapponesi sono state inviate nell’area per collaborare ai soccorsi.
Il premier giapponese Fumio Kishida ha parlato di “numerosi morti”, “danni ingenti” e di corsa contro il tempo per salvare il numero più alto di persone possibili. Il premier ha poi reso noto di aver “già inviato un certo numero di truppe delle forze di autodifesa”, l’esercito, “nelle aree colpite, per fornire assistenza”. Intanto è stato annullato il discorso di inizio anno dell’imperatore.