Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
News
January 3, 2024
in
News
January 3, 2024
0

7 gennaio: Festa del Tricolore. Principi e valori dei simboli della Repubblica

La bandiera accompagnò l'Italia durante i conflitti mondiali e anche durante la Resistenza

Costantino Del RicciobyCostantino Del Riccio
7 gennaio: Festa del Tricolore. Principi e valori dei simboli della Repubblica

Frecce Tricolori - ANSA/EPA/NUNO VEIGA

Time: 6 mins read

Il cammino del nostro tricolore è iniziato, il 7 gennaio del 1797, a Reggio Emilia quando, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, la Repubblica Cispadana adottò il tricolore come proprio simbolo.

Le tre strisce erano disposte orizzontalmente e non verticalmente: dall’alto il rosso, in mezzo il bianco e in basso il verde. Al centro una faretra simboleggiava l’unione delle popolazioni di Ferrara, Bologna, Modena e Reggio, mentre le lettere R e C erano le iniziali di Repubblica Cispadana.

Il tricolore fu esposto per per la prima volta all’estero, nel 1797, a Vienna dal rappresentante della Repubblica Cisalpina, Conte Ferdinando Marescalchi, dopo il Trattato di Campoformio. Le cronache viennesi  dell’epoca  riportarono di manifestazioni di  proteste verso un simbolo considerato rivoluzionario  accompagnate da minaccie di assalti alla residenza del diplomatico. Con una scelta politicamente felice Carlo Alberto, re di Sardegna, capì che il tricolore, con lo stemma sabaudo, era nella lotta antiaustriaca il miglior simbolo di unità nazionale.

Il tricolore accompagnò l’Italia durante i conflitti mondiali e durante la Resistenza, fu adottato dal Corpo Volontari della Libertà che coordinava l’azione militare di tutte le formazioni combattenti. Nel giugno del 1946 un decreto presidenziale stabilì la foggia della bandiera italiana confermata poi  nell’articolo 12 della Costituzione, inserito tra Principi fondamentali. I Costituenti vollero farne – con quella collocazione nella Carta – una scelta non solo simbolica ma di principio.

E perfino dal verbale dell’Assemblea possiamo cogliere l’emozione di quel momento: “Presidente[Ruini]: Pongo ai voti la nuova formula proposta dalla Commissione “La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni”. È approvata. L’Assemblea e il pubblico delle tribune si levano in piedi. Vivissimi, generali, prolungati applausi.  La bandiera rappresenta non solo il  segno distintivo della personalità dello Stato sul piano internazionale ma  anche la memoria storica dell’identità costituzionale italiana”.

La bandiera Italiana viene issata sulle aste in Via dei Fori Imperiali in occasione della festa della Repubblica italiana il 2 giugno a Roma – ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Nel 1947 durante i lavori della Costituente ricorrevano i 150 anni della bandiera cispadana,  alla cerimonia di Reggio Emilia fu presente Enrico De Nicola, Capo provvisorio dello Stato. Il discorso ufficiale venne affidato allo storico Luigi Salvatorelli che  disse: “Il nostro popolo è un popolo giovane, che ha dinnanzi a sé l’avvenire. Il tricolore non è abbassato. Esso simboleggia la persistente ragion d’essere dell’Italia una in un mondo rinnovellato; esso ci addita la via per la salvezza della Patria. Nell’unità d’Italia è il segreto del nostro avvenire”.

Cinquant’anni prima, nel 1897, la celebrazione del centenario aveva visto come protagonista Giosuè Carducci che parlò della nascita del tricolore come: “Il Natale della Patria”. Il poeta definì il primo tricolore come bandiera “nazionale” perchè pre-esistente all’Unità. Il Bicentenario fu celebrato, il 7 gennaio 1997, a Reggio Emilia dal Presidente Scalfaro, erano presenti otto parlamentari dell’Assemblea costituente  che avevano votato l’art. 12 della Carta.

Il discorso ufficiale fu tenuto dal poeta Mario Luzi e il Maestro Claudio Abbado diresse il concerto  del Bicentenario. Il Presidente Napolitano, il 7 gennaio del 2011, scelse Reggo Emilia per dare inizio alla fase più intensa e rappresentativa delle Celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia. Il professor Alberto Melloni tenne la prolusione ufficiale parlando del  tricolore come  “bandiera politica”. Il giorno dopo il Capo dello Stato a Ravenna  ricordò come: “ll tricolore è la bandiera di una Nazione che ha radici antiche, nelle quali possono riconoscersi gli italiani di ogni parte; ed è la bandiera di uno Stato che nacque con le insegne della monarchia sabauda, ma che è diventato Repubblica, fondata nella Costituzione”.

Il Presidente Mattarella ha più volte ricordato come la bandiera incarni i valori indicati dalla Carta costituzionale e come il tricolore ha accompagnato con continuità, le varie fasi della storia unitaria del nostro Paese. Ancora oggi è vivo il ricordo  del Presidente Sandro Pertini che baciava il  tricolore, e che tornava a usare la parola “Patria” con il significato che ad essa davano i combattenti per la libertà e la democrazia.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ANSA/US QUIRINALE/PAOLO GIANDOTTI

Pertini che, nel marzo del 1982, a Washington bacia la bandiera degli Stati Uniti a simboleggiare l’abbraccio a tutta la sua popolazione nel  ricordo  riconoscente del ruolo dell’esercito americano nel conflitto mondiale.  Gesto simbolicamente  ricambiato dal Presidente Barack Obama con la  Proclamation-  messaggio formale che il Presidente indirizza agli americani nelle circostanze più solenni – del  16 marzo del 2011 con cui salutava il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e celebrava “l’amicizia e il comune impegno a difesa delle libertà, dei principi democratici e dei diritti umani che i nostri paesi rispettano e promuovono”.

Questa rivalutazione del tricolore  come elemento di identità di un Paese  costituisce un grande  merito della presidenza Pertini. Una qualità che lo pone in diretto collegamento con un altro Presidente, Carlo Azeglio Ciampi,  che alla riscoperta dei simboli nazionali  ha dedicato gran parte del proprio impegno pubblico.

 “Il Tricolore in ogni casa, in ogni famiglia” è l’esortazione rivolta dal Presidente Ciampi, nel 2001, dai campi di Solferino e San Martino, con lo scopo  di restituire visibilità ai massimi simboli del nostro ordinamento istituzionale. Nella memoria restano indimedicabili  le  immagini di solenni omaggi alla bandiera italiana, nelle province italiane o nelle visite  all’estero, e la sua emozione profonda mentre accarezzava il tricolore avvolto attorno alle bare di militari caduti servendo il Paese.

Il 7 gennaio, sulla piazza del Quirinale , il Reggimento dei Corazzieri effetua, in tenuta di Gran Gala, la suggestiva cerimonia del Cambio della Guardia in forma solenne accompagnato dalla fanfara del 4° Reggimento a Cavallo. Per molto tempo i tre colori della bandiera italiana, non hanno avuto una definizione cromatica precisa, rimanendo individuati genericamente quali: verde, bianco e rosso . A  questa mancanza ha provveduto un’apposita commissione  presieduta dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Renato Granata, e le  dispodizioni governative che, tra il 2002 e il 2006, hanno  stabilito  la codifica  cromatica del tricolore con i  “Codici  Pantone”: verde felce (17-6153 TCX), bianco acceso (11-0601 TCX) e rosso scarlatto (18-1662 TCX). 

La Presidenza del Consiglio ha nel tempo emanato diverse disposizioni attinenti il rispetto della dignità  della bandiera. La Convenzione di Vienna sulle convenzioni diplomatiche (1961) e sulle relazioni consolari (1963) hanno regolato l’utilizzo del tricolore sulla Missione Diplomatica, sulla Sede Consolare e sulla Residenza del Capo Missione. Con riferimento agli altri simboli presenti nel nostro ordinamento, ma non inseriti  in Costituzione,  ricordiamo lo Stendardo del Presidente della Repubblica , l’Emblema della Repubblica  e  l’Inno nazionale.

Consolato Italiano di New York – Foto di Terry W. Sanders

Lo Stendardo presidenziale  è il segno distintivo della presenza del Capo dello Stato e segue perciò il Presidente della Repubblica in tutti i suoi spostamenti. Viene innalzato all’esterno delle Prefetture, quando il Capo dello Stato visita una città, all’interno delle sale dove  interviene ufficialmente ed è sempre presente sul Torrino del Quirinale quando il Presidente è a Roma. Lo Stendardo presidenziale, introdotto nel 1965, è stato cambiato diverse  volte con l’alternarsi degli inquilini del Quirinale,  attualmente  si ispira alla bandiera della Repubblica Italiana e vuole legare maggiormente l’insegna del Capo dello Stato al tricolore.L’esemplare originale è conservato nell’Ufficio del Comandante del Reggimento Corazzieri.

L’Emblema della Repubblica,  contrassegno che distingue lo Stato come ente sovrano,  è stato adottato nel 1948  dall’Assemblea costituente a seguito di una doppia selezione pubblica . È formato da una stella (l’Italia), una ruota dentata (il lavoro), due rami d’ulivo (la pace) e una quercia (la forza e la dignità del popolo italiano).

Paolo Paschetto di Torre Pelice (TO) è l’ideatore  dell’emblema. Artista polivalente partecipò,tra l’altro,  alla composizione di numerosi francobolli compresa “la rondine” prima emissione italiana di posta aerea. Per quanto riguarda l’Inno, il Canto degli Italiani, scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, è stato riconosciuto ufficialmente come Inno nazionale solo nel 2017.

Per 71 anni ‘Fratelli d’Italia’ è stato provvisorio. Il primo atto ufficiale in cui compare la composizione di Mameli-Novaro è il verbale della seduta del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 1946, nel corso della quale il Ministro della Guerra, Cipriano Facchinetti, comunica che esso sarà adottato come inno per il giuramento delle Forze armate che avrà luogo il 4 novembre. 

Nonostante venga annunciata in quella sede la presentazione di uno schema di decreto, per lungo tempo non è adottato alcun provvedimento ufficiale che lo stabilisca come Inno nazionale. Il 4 dicembre del 2017 il Parlamento italiano ha approvato la  legge, promossa dall’onorevole  Umberto D’Ottavio, che riconosce il testo di Mameli e lo “spartito musicale originale” di Novaro quale Inno nazionale della Repubblica. Una legge giunta a sanare l’imbarazzante condizione di provvisorietà della funzione di Inno nazionale che lo stesso assolveva da oltre settant’anni .

L’esecuzione dell’Inno nazionale all’estero è disciplinato da regole di cortesia internazionale e  normalmente  viene eseguito  con l’inno dello Stato ospitante.

Share on FacebookShare on Twitter
Costantino Del Riccio

Costantino Del Riccio

Si è occupato di Stampa e Comunicazione con esperienza trentennale presso la Presidenza della Repubblica italiana

DELLO STESSO AUTORE

Auto elettriche, riprende il dialogo tra UE e Cina sui dazi imposti da Bruxelles

Bruxelles sanziona Apple e Meta per abuso di posizione dominante

byCostantino Del Riccio
25 aprile: perché Mattarella ha scelto Genova per celebrare l’80° della Liberazione

25 aprile: perché Mattarella ha scelto Genova per celebrare l’80° della Liberazione

byCostantino Del Riccio

A PROPOSITO DI...

Tags: ItaliaTricolore
Previous Post

Anti-Vax Leader Joins RFK Jr.’s Campaign as Communications Director

Next Post

A New York va a processo Wayne LaPierre, leader delle armi accusato di frode

DELLO STESSO AUTORE

Europa alla prova del futuro: dazi, mercato unico e la sfida della competitività

Europa alla prova del futuro: dazi, mercato unico e la sfida della competitività

byCostantino Del Riccio
L’Italia e le missioni di peacekeeping, strumento di sicurezza collettiva

L’Italia e le missioni di peacekeeping, strumento di sicurezza collettiva

byCostantino Del Riccio

Latest News

Elena Mazzon in una scena di “The Popess: Instructions for Freedom”.

The Popess: Elena Mazzon porta in scena l’eresia al femminile

byMonica Straniero
Il piccolo protagonista di The Legend of Ochi Courtesy of A24/Universal Pictures

Isaiah Saxon e “The Legend of Ochi”: il fantasy più strano dell’anno

byMonica Straniero

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
A New York va a processo Wayne LaPierre, leader delle armi accusato di frode

A New York va a processo Wayne LaPierre, leader delle armi accusato di frode

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?