Dal primo gennaio 2024, la California offrirà un’assicurazione sanitaria anche ai migranti senza documenti. Oltre 700.000 persone fra i 26 e i 49 anni potranno chiedere Medi-Cal, il programma statale californiano di assicurazione per i bassi redditi che offre visite specialistiche curative e preventive e accesso ai farmaci.
Questo amplia la copertura sanitaria a tutte le persone senza documenti: nel 2015 la California aveva già esteso MediCal ai bambini migranti e in seguito aveva aggiunto le persone fino ai 26 anni e sopra i 50 – sempre nella fascia di basso reddito. La California diventa così il primo Stato a offrire un’assicurazione sanitaria a tutti i migranti.
Per le associazioni per i diritti dei migranti, che da oltre dieci anni fanno campagna per un allargamento della protezione sanitaria, si tratta di una pietra miliare e di una grande vittoria, e forse di un precedente che ispirerà altri Stati. Nettie Velasquez, coordinatrice delle strategia di frontiera dell’associazione Alliance San Diego, dice alla CBS: “molte persone senza documenti e senza accesso alle cure sanitarie aspettano troppo per cercare aiuto, anche quando ormai è troppo tardi; la medicina deve essere preventiva. Ma non è abbastanza, perché ci sono molti migranti che guadagnano troppo per avere accesso a MediCal, ma non abbastanza da permettersi una assicurazione privata”.

Il costo della nuova misura secondo i calcoli del governo sarà di 1,2 miliardi per i primi 6 mesi e poi di circa 3,1 miliardi di dollari all’anno, ed è un passetto avanti verso le speranze del governatore democratico Gavin Newsom di fornire assicurazione sanitaria universale a tutti i residenti dello Stato – circa 39 milioni di persone. Due anni fa, quando Newsom per la prima volta propose l’espansione di MediCal, parlò di un “passo rivoluzionario per rafforzare il sistema sanitario per tutti i residenti”.
All’epoca però la California aveva il bilancio in attivo, il più alto nella sua storia. Adesso invece si trova di fronte a un deficit di bilancio da 68 miliardi di dollari. La spesa per medi-Cal, circa 37 miliardi l’anno, è la seconda del bilancio californiano. L’opposizione repubblicana protesta affermando che l’espansione di MediCal non è gestibile: “qualunque cosa ne pensiate, non ha senso aumentare il deficit” ha detto il senatore Roger Niello, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato.
Secondo le associazioni per i migranti invece, l’allargamento della protezione sanitaria oltre che una misura di giustizia, sarà un risparmio per le casse dello Stato sul lungo periodo (in termini di ore di lavoro e costi per curare chi arriva troppo tardi in un pronto soccorso).
Le informazioni ottenute dalla California tramite MediCal non saranno condivise con gli uffici federali per l’immigrazione.
Chi ha lavorato con i migranti in qualunque paese sa che la possibilità di accedere a cure mediche è una preoccupazione costante. In Italia – dove le cure mediche pubbliche sono gratuite per tutti i residenti – chi abbia fatto richiesta di permesso di soggiorno può chiedere un medico di base temporaneo. Ammalarsi senza assicurazione significa lavorare anche se malati, o perdere il posto di lavoro.
La nuova misura segnerà l’ingresso più ampio nella fascia protetta da un’assicurazione dal 2014 quando fu applicato l’Affordable Care Act dell’allora presidente Barack Obama: la percentuale di persone non assicurate in California allora passò al 17 al 7%.