Il covid non smette di allarmare i medici i quali temono che il nuovo ceppo del virus possa innescare una pandemia di insufficienza cardiaca comportando un serio rischio sanitario globale. Il nuovo allarme accompagna l’impennata dei casi di contagio proprio mentre milioni di persone viaggiano e si riuniscono in occasione delle festività natalizie. In questo momento la variante JN.1 è in rapida diffusione e costituisce il 44% di tutti i casi a livello nazionale negli Stati Uniti: l’ultima analisi dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) mostra che questa percentuale è più che raddoppiata rispetto all’inizio di questo mese.
Secondo gli esperti il nuovo ceppo JN.1 potrebbe portare a problemi e complicazioni cardiache. In particolare, gli scienziati che hanno condotto la ricerca sulla nuova e più recente variante di coronavirus JN.1 presso l’Istituto giapponese Riken, hanno pubblicato un nuovo rapporto da cui emerge che i recettori ACE2, a cui il coronavirus si aggrappa all’interno delle cellule umane, si trovano in maggior numero proprio nel cuore. Ciò significa che molte persone che contraggono il virus potrebbero soffrire di “ridotta funzionalità cardiaca”. Tuttavia, gli autori della ricerca spiegano che la ragione per cui il virus attacchi queste cellule non è ancora del tutto chiara ma insistono sull’importanza di tutelare le persone a rischio di futura insufficienza cardiaca in previsione del fatto che, come “l’infezione persistente di SARS-CoV-2 (Covis-19) quest’ultima variante aumenterà esponenzialmente”- affermano i ricercatori.
Hidetoshi Masumoto a capo della ricerca presso l’Istituto Riken ha dichiarato: “Alcune persone infette da Coronavirus possono avere nel cuore infezioni virali persistenti. È necessario stabilire un sistema di test e metodi di trattamento in preparazione per una pandemia di insufficienza cardiaca, in cui vedremo un rapido aumento del numero di pazienti soffrire di questa patologia”.