Sempre più precaria la posizione di Claudine Gay, la rettrice dell’Università di Harvard che non ha proibito nel campus dell’università le dimostrazioni degli studenti sostenitori di Hamas che invocavano il genocidio di Israele. Ora è stata accusata anche di plagio da alcuni professori dell’ateneo.
Tra le università americane accusate di antisemitismo per la mancata condanna a queste dimostrazioni, Harvard forse è la più prestigiosa e anche la più esposta alle ritorsioni degli ex studenti miliardari che hanno bloccato, o minacciato di bloccare, le ingenti donazioni che elargiscono all’università. Un pericolo molto serio tanto che il rettore e molti dei presidi delle facoltà e i 12 membri del board della Harvard Corporation, il massimo organo di governo dell’ateneo, hanno tenuto un incontro straordinario pochi giorni prima di Natale per affrontare questo problema, che forse è quello più spinoso, ma non l’unica complicazione che sta affrontando. Infatti non è solo il crescente antisemitismo nel campus e la passiva risposta del rettore ad agitare le acque. Negli ultimi giorni sono volate accuse di plagio a Claudine Gay. E, come se non bastasse, c’è il crollo delle iscrizioni dopo la sentenza della Corte Suprema per Affirmative Action (il trattamento preferenziale per accettare studenti delle minoranze etniche). Complicazioni che lasciano l’università nell’incertezza.
Nei giorni precedenti la riunione straordinaria la Harvard Corporation ha dichiarato di aver esaminato le denunce di plagio contro Gay fatte nei mesi scorsi riguardo a tre articoli da lei scritti e alla sua tesi di dottorato del 1997. L’organo di governo ha affermato che si trattava di “casi di citazioni inadeguate”, senza riscontrare violazioni degli standard imposti da Harvard. Una decisione che ha lasciato perplesso gran parte del corpo accademico.
All’incontro, riportato per la prima volta dal New York Times, hanno partecipato Jeff Flier, ex preside della Harvard Medical School, e Steven Pinker, professore di psicologia all’Università di Harvard. Secondo CNN, che ha prestato particolare attenzione all’avvenimento, c’è stata una discussione “molto cordiale e schietta” con la fondatrice dell’organizzazione no-profit Tracy Palandjian e il dirigente del private equity Paul Finnegan – entrambi membri della Harvard Corporation – ha detto Flier alla CNN. Dopo l’incontro la Harvard Corporation ha rilasciato poche dichiarazioni – sia a sostegno di Claudine Gay, riguardo all’antisemitismo nel campus, sia sulle accuse di plagio che le sono state mosse.
Gay è stata molto criticata per la sua testimonianza al Congresso lo scorso 5 dicembre dove in insieme alla presidente del MIT, il Massachusetts Institute of Technology, Sally Kornbluth e alla presidente dell’Università della Pennsylvania Liz Magill ha tergiversato nelle risposte alle domande fatte dai parlamentari che volevano sapere da loro se gli appelli al genocidio degli ebrei lanciati dagli studenti nei campus dei loro atenei fossero una violazione delle regole sulla libertà di espressione.
In seguito all’audizione il rettore dell’Università della Pennsylvania, Liz Magill, si è dimessa dopo che Ross Stevens un miliardario megadonatore, aveva minacciato di ritirare i 100 milioni di dollari che aveva promesso a causa della “posizione dell’università sull’antisemitismo nel campus” esposta da Magill, ma sia Harvard che MIT hanno continuato a sostenere Claudine Gay e Sally Kornbluth.
Un paio di giorni dopo la testimonianza al Congresso l’Università di Harvard ha annunciato che le iscrizioni per l’anno accademico sono diminuite del 17% . Non è chiaro il motivo. Penn University e altre prestigiose università della Ivy League che affrontano problemi simili a quello di Harvard hanno affermato che le domande di iscrizione sono aumentate rispetto a quelle dell’anno precedente.
Dopo l’affondo di Ross Stevens all’Università della Pennsylvania, un altro miliardario, Len Blavatnik, ha messo sotto l’albero di Natale di Harvard ha un bel sacco di carbone sospendendo le donazioni fintanto che l’università non risolverà i problemi dell’antisemitismo nel campus. Blavatnik in passato aveva donato all’Università oltre 270 milioni di dollari. Alla sua campagna hanno aderito mille e 600 donatori multimilionari che si sono laureati da Harvard. L’università, ha un patrimonio complessivo di più di 50 miliardi di dollari e gode di una formula ibrida di tassazione federale perché gran parte del patrimonio è legato agli hedge fund, ma a differenza dei fondi d’investimento i proventi non vengono distribuiti tra i soci, ma reinvestiti nel campo accademico e della ricerca e in borse di studio.
L’università di Yale ha un patrimonio complessivo di 43 miliardi di dollari, quella di Stanford era di 38 miliardi di dollari così come quella di Princeton.