Gli Stati Uniti hanno annunciato di aver colpito tre siti utilizzati da Hezbollah e altre forze appoggiate dall’Iran in Iraq, in risposta a un attacco avvenuto poco prima contro il personale americano a Erbil.
“L’esercito ha effettuato attacchi necessari e proporzionati contro tre strutture utilizzate da Hezbollah e da gruppi affiliati in Iraq”, ha dichiarato in un comunicato il segretario alla Difesa Lloyd Austin. I raid sono “una risposta a una serie di attacchi contro il personale americano in Iraq e Siria condotti da milizie appoggiate dall’Iran, tra cui quella di Kata’ib Hezbollah e gruppi affiliati, contro la base aerea di Erbil stamattina”, ha detto Austin.
Le Brigate Hezbollah, o Kata’ib Hezbollah, sono considerate una “organizzazione terroristica” dal Dipartimento di Stato americano dal 2009. L’attacco di Erbil ha ferito tre membri del personale Usa di cui uno gravemente, secondo quanto riferito da Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca.
L’attacco è stato effettuato utilizzando un drone esplosivo ed è stato rivendicato dal gruppo della Resistenza Islamica in Iraq, una nebulosa di combattenti di diversi gruppi armati filoiraniani affiliati anche alle Forze di mobilitazione popolare. Le aggressioni attribuite a gruppi filoiraniani contro le truppe americane sono aumentati in Iraq e Siria dall’inizio della guerra tra Hamas e Israele il 7 ottobre.
Centotre di loro sono stati identificati da Washington dal 17 ottobre, la maggioranza rivendicata dal gruppo della Resistenza islamica in Iraq, che denuncia il sostegno americano a Israele. “Gli Stati Uniti agiranno nel momento e nel modo da loro scelti se questi attacchi continueranno”, ha affermato Watson in una nota. Washington dispone di circa 2.500 soldati in Iraq e 900 in Siria, come parte di un sistema inteso a combattere una possibile rinascita dell’Isis.