Siamo animali con un cervellone e un corpo che non sta al passo: la tecnologia del 21esimo secolo ci fa male, ammonisce un articolo su Study Finds. A cominciare – naturalmente – dagli smartphone: non per le onde elettromagnetiche ma più banalmente perché andiamo in giro scrivendo messaggi senza guardare. Sono i dati degli ultimi dieci anni ricavati dal National Electronic Injury Surveillance System (NEISS), analizzati per genere, età, luogo, parte del corpo, diagnosi e gravità.
Ne risulta che il texting, la scrittura di messaggi su qualunque sistema, presto potrebbe diventare la causa più frequente di incidenti tecnologici negli Stati Uniti: al momento messaggiare e postare mentre si cammina rappresenta il 23% del totale (contusioni, ferite alla faccia e alla testa: si inciampa, si va a sbattere contro i pali…). Altro che guidare mentre chatti: camminare è ancora più pericoloso (forse perché lo fanno tutti).
Credeteci o no, però, il primo posto spetta ancora alla televisione, ovvero ai maxi-schermi e al loro peso. Il 30% degli incidenti tecnologici in Usa succedono perché si cerca di sollevare una tv: stiramenti e colpi della strega. Le lesioni da tv però sono in diminuzione.
Una buona parte di incidenti tecnologici comunque dipende anche da computer e video game: problemi al torace, alla schiena, alle costole, per lo più per colpa della postura. Ma anche contusioni ai piedi (causate dai laptop che cadono), e infiammazioni ai polsi, ai gomiti, al collo, alla zona lombare.
Il dato incredibile però è che le lesioni causate dalla tecnologia sono aumentate del 20% dal 2020, e i più a rischio non sono i ragazzini ma i millennial, i nati fra il 1980 e il 1996. Molto dipende proprio dall’aumento dei guai provocati dagli smartphone; ma ha giocato anche il tempo in più passato a casa per colpa della pandemia.