Un nuovo disegno di legge presentato dall’assemblea dello Stato di New York potrebbe costringere il noto fast food Chick-fil-A, specializzato nel pollo fritto, a restare aperto la domenica.
Se dovesse essere approvata, infatti, la proposta prevedrà che i servizi di ristorazione nelle aree di sosta e in altre stazioni di servizio “di proprietà e gestite da determinate autorità pubbliche” dovranno rimanere attivi sette giorni su sette. Il testo del disegno di legge fa riferimento, nello specifico, proprio a Chick-fil-A, che possiede ben sette punti vendita in altrettante strutture rinnovate recentemente dallo Stato.

Naturalmente, l’idea avanzata da Tony Simone, membro dell’Assemblea generale dello Stato di New York nonché del Partito Democratico, potrebbe cambiare radicalmente la politica interna del noto fast food statunitense. Tutti gli amanti della catena, infatti, sanno benissimo che i punti venditi di Chick-fil-A sono sempre rimasti chiusi la domenica, sin dal 1946, l’anno in cui venne inaugurato in Georgia il primo locale della società.
L’azienda prese tale decisione per concedere ai propri dipendenti un giorno di relax da trascorrere con i rispettivi cari: in tutti questi anni, i vertici di Chick-fil-A non hanno mai fatto dietrofront su tale scelta, divenuta nel tempo un vero e proprio tratto distintivo del fast food. Il locale specializzato nel pollo fritto venne fondato da Samuel Truett Cathy, un cattolico conservatore di lunga data, negli anni spesso contestato dai consumatori statunitensi per le sue idee non sempre al passo con i tempi, per usare un eufemismo.
La stessa catena è stata più volte al centro di diverse controversie: nel 2012, quest’ultima divenne oggetto di boicottaggio a causa del sostegno finanziario che aveva manifestato nei confronti di alcuni gruppi che, in quel momento, si opponevano alla legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Ora, a distanza di 11 anni dalle polemiche del tempo, Chick-fil-A sarà probabilmente costretta a cambiare il suo regolamento interno, almeno nello Stato di New York.

“Lo scopo del disegno di legge è quello di offrire ai viaggiatori l’accesso a varie opzioni nelle aree di sosta, non certo quello di escludere Chick-fil-A”, ha spiegato Tony Simone, “se vuoi mangiare pollo fritto mentre viaggi durante le vacanze, allora Chick-fil-A dovrebbe essere aperto la domenica”.
“Anche se non c’è nulla di discutibile nel fatto che un fast food chiuda in un particolare giorno della settimana, le aree di servizio dedicate ai viaggiatori sono un luogo inappropriato per un ristorante del genere”, si legge invece nel disegno legge, “consentire che lo spazio commerciale di queste aree rimanga inutilizzato, per uno o più giorni, è un disservizio e un disagio inutile per gli utenti”.
In ogni caso, il disegno di legge non sarà applicato immediatamente ai punti vendita già operativi di Chick-fil-A, ma influenzerebbe i futuri contratti riguardanti i locali che sorgeranno lungo le aree di sosta dello Stato.