Dopo 48 anni di carcere, Glynn Simmons è stato rilasciato. L’uomo, un afroamericano nato nel 1953, era stato arrestato nel 1975 per un omicidio che non aveva mai commesso in Oklahoma e adesso ha riottenuto la libertà grazie alla sentenza della giudice Amy Palumbo, che ha deciso di riaprire il caso.
il magistrato ha infatti dichiarato che la corte ha trovato “prove chiare e convincenti” che il delitto di cui era stato accusato “non fosse stato commesso da Simmons”. Secondo il registro pubblico delle scarcerazioni, Glynn è rimasto dietro le sbarre per un periodo record: nessuno è stato mai rilasciato dopo aver passato 48 anni, un mese e dieci giorni in prigione. “È una lezione sulla resilienza – ha commentato Simmons – e sulla tenacia. Non lasciate mai che qualcuno vi dica che non può succedere, perché può succedere”.
Simmons aveva 22 anni quando venne ritenuto colpevole di omicidio di primo grado per una rapina finita male in un negozio di liquori a Edmond. Lui e Don Roberts erano stati condannati per la morte di Carolyn Sue Rogers, una commessa uccisa con un colpo alla testa dai due rapinatori. All’inizio i sospettati erano stati i fratelli Patterson, Leonard e Delbert, poi le indgini si erano concentrate su Simmons e Roberts. Una testimone, rimasta ferita durante la rapina, aveva indicato gli ultimi due.
Poco tempo dopo si era contraddetta, ma le cose non erano cambiate: condannati alla pena di morte, si erano salvati dall’esecuzione grazie a un ricorso fatto in tribunale che faceva riferimento a una decisione della Corte Suprema presa nel ’72 e che aveva definito la pena di morte incostituzionale. Roberts è stato rilasciato nel 2008 con la formula della libertà condizionata, ma Simmons no.
Per lui l’assoluzione è arrivata quindici anni dopo. Riceverà 175 mila dollari di risarcimento, una cifra misera che equivale a circa dieci dollari per ogni giorno passato ingiustamente dieto le sbarre.
Adesso che è libero, però, la vita non sembra riservargli la parte migliore: Simmons dovrà sottoporsi a cure per contrastare il cancro che gli è stato diagnosticato.