Jerry Seinfeld, ex stand-up comedian e attore comico statunitense di origini ebraiche, si è recato in Israele. È arrivato a Tel Aviv lunedì mattina insieme alla sua famiglia per esprimere la propria solidarità al Paese impegnato nella guerra scoppiata in seguito all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso.
Martedì i Seinfeld hanno incontrato sia gli ostaggi liberati durante la tregua di novembre che le famiglie di coloro che sono ancora detenuti da Hamas a Gaza. In un comunicato ufficiale dei parenti degli ostaggi è stato sottolineato come l’attore e la sua famiglia si siano sentiti particolarmente colpiti dalle testimonianze che hanno ascoltato e di aver offerto l’impegno a mantenere alta l’attenzione sui rapiti – ancora in stato di prigionia – durante l’ormai tristemente noto Nova Music Festival. Sono ancora 128 gli ostaggi tenuti a Gaza. L’incontro è durato alcune ore, al termine delle quali l’attore è stato visto con una targhetta al collo con la frase “Bring Them Back”.
Seinfeld, il protagonista della commedia comica su NBC che racconta le vite intrecciate di quattro amici nella città di New York negli anni Novanta e la più seguita di tutti i tempi negli Stati Uniti, è rimasto fortemente toccato da quanto avvenuto in Israele e dopo poco l’attacco di Hamas aveva pubblicato un post: “Il mio cuore si è spezzato per le atrocità avvenute ma dobbiamo restare forti nel cuore e nell’anima”.
Dopo il massacro del 7 ottobre, Seinfeld è stato tra i 700 professionisti dell’industria dello spettacolo firmatari di una lettera aperta di condanna alla barbarie commesse dai terroristi che hanno assassinato oltre 1200 persone e rapito più di 240 ostaggi. La lettera, diffusa dall’organizzazione no-profit Creative Community for Peace, invitava i leader dell’industria dello spettacolo a “parlare con forza contro Hamas e a fare tutto ciò che è in loro potere per sollecitare l’organizzazione terroristica a restituire gli ostaggi innocenti alle loro famiglie”. Tra le righe note di solidarietà e speranza per il futuro: “I nostri pensieri sono rivolti a tutti coloro che stanno vivendo livelli insondabili di paura e di violenza, e speriamo nel giorno in cui israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace” si legge nella lettera.
Jerry e sua moglie, Jessica, sostengono Israele sin dall’inizio del conflitto, ignorando le accuse di essere “complici di un genocidio”. La famiglia Seinfeld avrebbe in programma anche la visita nelle zone colpite nel sud Israele e un incontro con soldati israeliani.