Gli immigrati clandestini “avvelenano il sangue americano”. A sostenerlo è il candidato repubblicano Donald Trump, che durante un comizio tenutosi sabato in New Hampshire ha lanciato strali xenofobi e riecheggianti la retorica nazista.
A poche settimane dalla primarie dei repubblicani in Iowa, il frontrunner GOP ha affermato che gli immigrati “stanno arrivando nel nostro Paese, dall’Africa, dall’Asia, da tutto il mondo”, ribandendo che se tornerà alla Casa Bianca inasprirà le leggi sull’immigrazione.
Trump aveva già impiegato l’icastica metafora del “sangue avvelenato” durante un’intervista di fine settembre con il National Pulse, un sito web di destra. L’affermazione provocò la sdegnata reazione dell’Anti-Defamation League, il cui leader, Jonathan Greenblatt, definì il linguaggio del tycoon come “razzista, xenofobo e spregevole”.
Le parole di Trump sono macabramente simili a quelle del leader nazista Adolf Hitler, che nel suo Mein Kampf metteva in guardia contro il sangue tedesco “avvelenato” dagli ebrei. In ottobre, peraltro, il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, aveva liquidato le critiche al linguaggio dell’ex presidente come “insensate”, sostenendo che una retorica simile era diffuso nei libri, negli articoli di giornale e in TV.