Spiacevole avventura per Kareem Abdul-Jabbar: venerdì sera, lo storico capitano dei Los Angeles Lakers dello “Showtime”, oggi settantaseienne, è caduto mentre stava assistendo ad un concerto, rompendosi l’anca.
L’ex centro gialloviola, inventore dell’immarcabile “gancio cielo”, è stato successivamente ricoverato presso l’ospedale di UCLA, l’università che negli anni Sessanta divenne la sua seconda casa. Per i Bruins di John Wooden, uno dei padri della pallacanestro statunitense, il pivot newyorkese, al tempo ancora noto come Lew Alcindor, vinse ben tre titoli NCAA consecutivi, tra il 1967 ed il 1969.
Nella giornata di ieri, dunque, Jabbar è stato operato all’anca dai medici dell’ateneo: lo ha dichiarato ai microfoni della CNN, Deborah Morales, socia in affari di lunga data del mitico capitano dei Lakers. “Apprezziamo profondamente il grande sostegno dato a Kareem in queste ore”, ha spiegato quest’ultima, “in particolare, teniamo a ringraziare i vigili del fuoco di Los Angeles, che lo hanno assistito subito dopo la caduta, ed il personale medico dell’ospedale di UCLA, che si sta prendendo cura di lui”. Nelle ultime ore, intanto, milioni di tifosi hanno inondato i social facendo sentire il loro sostegno al numero 33, con migliaia di messaggi rilasciati sui suoi profili.
Kareem Abdul-Jabbar, d’altronde, non è stato certo un giocatore qualsiasi: stiamo parlando di un vero e proprio fenomeno generazionale, in grado, con le sue giocate e la sua eleganza, nonostante un’altezza di 2 metri e 18 centimetri, di cambiare radicalmente il mondo della pallacanestro. Dopo l’adolescenza trascorsa ad Harlem e dopo aver dominato in lungo e in largo la NCAA con la maglia di UCLA, per oltre vent’anni Kareem è stato uno dei principali volti della NBA, diventandone il miglior marcatore di tutti i tempi, con all’attivo 39.387 punti. Il suo record ha resistito per quasi 40 anni, venendo battuto solo durante la scorsa stagione da Lebron James.

A differenza del Re, però, Kareem può vantare 2 anelli in più: il 33, infatti, ha vinto ben 6 titoli NBA, uno con i Milwaukee Bucks, la squadra che lo selezionò al draft, e 5 con i suoi amati Los Angeles Lakers, di cui è stato capitano per 15 anni, dal 1974 al 1989. Con Magic Johnson, Abdul-Jabbar è stato il simbolo dei gialloviola dello “Showtime”, una squadra leggendaria che ha cambiato per sempre il volto della lega cestistica più importante al mondo.
Sarebbe riduttivo, però, limitare la grandezza dell’ex centro dei Lakers alla sola pallacanestro: fin da giovane, infatti, Kareem è sempre stato attivissimo in campo sociale, diventando uno dei simboli della lotta per i diritti civili. Una volta appese le scarpe al chiodo, inoltre, ha coltivato la propria passione per la scrittura, pubblicando numerosi libri di grandissimo successo.
Negli ultimi anni, sfortunatamente, le sue condizioni di salute non sono sempre state ottimali: dopo aver combattuto la leucemia nel 2009, 3 anni fa il mitico numero 33 dichiarò di avere un cancro alla prostata. In questi giorni particolarmente difficili, i tifosi di tutto il mondo continuano a non far mancare il loro sostegno ad un campione senza tempo, con la speranza che riesca presto a mettersi alle spalle un periodo sicuramente duro.