Si è conclusa nel tribunale di Manhattan la fase dibattimentale del processo civile in cui è imputato l’ex presidente Donald Trump. Si riprenderà l’11 gennaio con la requisitoria e l’arringa difensiva. “Questo processo è stata un’esperienza”, ha detto il giudice Engoron concludendo il controverso procedimento giudiziario per il quale lui è l’unico arbitro. Poiché si tratta di un procedimento di diritto civile per un “abuso commerciale” non c’è la giuria e la decisione spetta solo al magistrato.
Questo “strano” processo in cui Donald Trump, i suoi figli e la sua holding, la Trump Organization, sono già stati riconosciuti colpevoli di frode per aver gonfiato il valore delle proprietà immobiliari in modo da avere prestiti con tassi di interesse più vantaggiosi e un minor costo nelle assicurazioni, è ora nella seconda fase con una posta altissima: si deve decidere la penalizzazione del reato.
L’Attorney General dello Stato di New York, Letitia James, ha chiesto una “multa” di 250 milioni di dollari e la cancellazione delle licenze commerciali per le aziende coinvolte nella frode. Se questa richiesta dovesse essere accetta dal magistrato Arthur Engoron sarà la fine delle attività commerciali di Trump nello stato di New York. Per questo il processo ha assunto una enorme rilevanza e per questo l’ex presidente è stato particolarmente combattivo nelle sue recriminazioni.
Un testimone, Michael McCarty, attuario fiscalista, nella sua testimonianza ha stimato che i finanziatori di Trump hanno perso 168 milioni di dollari in potenziali interessi tra il 2014 e il 2023 a causa delle false dichiarazioni di Trump nelle sue situazioni finanziarie.

Gli avvocati della difesa hanno cercato di dimostrare che le dichiarazioni false di Trump non erano né intenzionali né rilevanti per i suoi finanziatori sostenendo che il fatto di aver gonfiato il valore delle proprietà non ha causato vittime. “Non abbiamo fatto nulla di male. Non ci sono state vittime. La banca mi ama”, ha scritto Trump sul suo sito web.
“Abbiamo già dimostrato che Trump, i figli e la sua società hanno commesso anni di frode finanziaria per arricchirsi ingiustamente”, ha affermato il procuratore generale di New York Letitia James. “Non importa quanto cerchi di distrarre dalla realtà, i fatti non mentono”.
Proprio questa mattina la Appellate Court dello stato di New York ha negato il tentativo di Donald Trump di annullare l’imposizione del silenzio che vietava all’ex presidente di parlare pubblicamente del personale giudiziario nel suo processo di New York.
President Trump has a new statement on Truth Social.He said he told his son @EricTrump not to testify at the rigged NYC trial overseen by @TishJames & crooked communist Judge Arthur Engoron.
Trump says he will be testifying on Monday in what he calls a “shameful, NO JURY TRIAL”. pic.twitter.com/6eQtZXg0sq
— Laura Loomer (@LauraLoomer) December 6, 2023
Il giudice Arthur Engoron aveva emesso questa ordinanza il 3 ottobre dopo che l’ex presidente aveva condiviso sui social la foto di una assistente del giudice accanto al leader della maggioranza democratica al Senato scrivendo che è “la fidanzata di Schumer”. Una battuta infantile che ha esposto la donna ai forsennati seguaci dell’ex presidente che l’hanno bersagliata di insulti e minacciata. Forsennati che ieri hanno dato alle fiamme un cestino portarifiuti all’interno del tribunale forzando la temporanea evacuazione dell’aula.
False accuse che hanno conseguenze, come è avvenuto dopo le bugie raccontate da Rudy Giuliani su due scrutatrici, madre e figlia, in un seggio elettorale in Georgia. Le bugie raccontate dall’ex avvocato di Donald Trump hanno istigato i forsennati seguaci dell’ex presidente che le hanno bombardate di minacce e di insulti. Le due, terrorizzate, hanno lasciato il lavoro, hanno cambiato casa e si sono rifugiate in casa di parenti, dopo che la loro automobile è stata vandalizzata. Si sono rivolte alla magistratura e il tribunale ha stabilito che Rudy Giuliani le ha diffamate. Ora in questi giorni a Washington si sta celebrando il procedimento legale per stabilire l’ammontare dei danni causati. Ieri Rudy Giuliani non si è presentato per testimoniare. I giurati sono in camera di consiglio per quantificare il risarcimento. Gli avvocati delle due donne hanno chiesto 48 milioni di dollari di danni punitivi.