Il presidente Joe Biden ha ricevuto alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che di prima mattina era andato al Congresso per ribadire ai parlamentari l’importanza dell’approvazione dei nuovi aiuti militari per Kiev. Tra Biden e Zelensky c’è stata una lunga conversazione nell’Ufficio Ovale alla quale ha fatto seguito la dichiarazione congiunta e un incontro con i giornalisti. Una giornata difficile per il presidente Zelensky che, senza gli aiuti degli Stati Uniti, rischia tutto. Una giornata difficile per il presidente Biden, messo sotto tiro dai repubblicani alla Camera che degli aiuti all’Ucraina ne hanno fatto un’arma per cambiare le regole dell’immigrazione.
“Il Congresso deve sbloccare i fondi per l’Ucraina. Putin scommette sull’incapacità degli Stati Uniti. Dobbiamo dimostrare che ha torto. Il Cremlino ha già usato queste parole: ‘Ben fatto repubblicani'” – ha detto Biden – gli Stati Uniti non lasceranno sola l’Ucraina. Serve un compromesso bipartisan. La democrazia si basa sul compromesso.
Biden ha inoltre detto di aver firmato un ordine per mettere a disposizione dell’Ucraina “altri 200 milioni” di materiale già approvato. Il capo della Casa Bianca ha più volte ribadito che i repubblicani fanno il gioco di Putin bloccando gli aiuti a Kiev. “La Russia e i lealisti a Mosca hanno festeggiato la scorsa settimana quando i repubblicani hanno votato per bloccare gli aiuti”, ha detto il capo della Casa Bianca che ha rilanciato l’appello al Congresso per approvare il pacchetto che prevede aiuti all’Ucraina e a Israele auspicando un “compromesso” sulle misure per rafforzare i controlli alla frontiera col Messico.
Poi ha preso la parola il presidente ucraino. “Combattiamo per la nostra libertà e anche per la libertà dell’Europa. Quella della Russia è una dittatura, un’aggressione. Abbiamo liberato buona parte dei territori che la Russia ha occupato – ha affermato Zelensky – e abbiamo conquistato il Mar Nero e rianimato la nostra economia”.

Zelensky prima di andare alla Casa Bianca aveva incontrato i senatori al Campidoglio. Applausi quando è entrato nell’aula accompagnato dai leader democratici e repubblicani. Stretta di mano con la vicepresidente Kamala Harris, presidente del Senato. Poi, in un incontro a porte chiuse, che deve essere stato molto drammatico, almeno nel racconto fatto da Dick Durbin, capogruppo della maggioranza democratica al Senato, che parlando con Cnn ha detto che Zelenskyj era “arrabbiato” e “deluso” con i parlamentari americani. Durbin ha detto che durante l’incontro alcuni membri volevano discutere delle tattiche militari. Zelesky ha risposto che se l’Ucraina perde, perdono anche gli Stati Uniti e l’Occidente vedrà e una massiccia migrazione dall’Ucraina avvertendo che qualsiasi esitazione nel sostegno a Kiev rafforzerebbe le dittature di tutto il mondo. Ripetendo poi quello che è diventato il ritornello degli incontri con i parlamentari americani “Ogni ritardo nel sostegno fa il gioco di Putin, che invece deve perdere e va fermato”, ha detto Zelensky.
Meno caloroso, e soprattutto molto breve, l’incontro che Zelensky ha poi avuto con il leader della Camera, Mike Johnson, che non ha fatto mistero che nella sua agenda gli aiuti a Kiev non sono tra le principali priorità. L’incontro è durato mezz’ora. In una lettera alla Casa Bianca mandata nei giorni scorsi, Johnson ha scritto che i legislatori hanno bisogno di maggiori dettagli sugli obiettivi degli Stati Uniti in Ucraina sostenendo che la questione è secondaria rispetto alla sicurezza del confine e alle revisioni sull’immigrazione.
Zelensky è arrivato ieri a Washington, proprio nel mezzo del braccio di ferro tra Casa Bianca e Congresso per l’approvazione dei nuovi fondi per l’Ucraina, che l’amministrazione ritiene essenziale avvenga prima della fine dell’anno quando saranno completamente finiti i soldi a disposizioni per appoggiare la difesa di Kiev. Sebbene il capo della Casa Bianca abbia chiesto al Congresso di fornire più di 60 miliardi di dollari di fondi aggiuntivi all’Ucraina, la frangia più dura della Camera, quella vicina all’ex presidente Donald Trump, si è opposta legando gli aiuti a una riforma alla politica migratoria americana. Dopo l’incontro, Johnson ha detto ai giornalisti che i repubblicani non permetteranno ulteriori aiuti a meno che la Casa Bianca non soddisfi due condizioni: includere la sicurezza delle frontiere nel pacchetto di aiuti e fornire una strategia dettagliata su come l’Ucraina può vincere la guerra contro la Russia. “Abbiamo bisogno di una chiara articolazione della strategia per consentire all’Ucraina di vincere. E finora le loro risposte sono state insufficienti”.
Questa è la terza visita di Zelensky a Washington dall’inizio dell’invasione russa. A differenza delle precedenti, l’amministrazione Biden deve fare i conti con equilibri diversi al Congresso – con i repubblicani che controllano una Camera in cui la componente di estrema destra trumpiana ha dimostrato di avere sempre più potere – e con un crescente scetticismo riguardo alla quantità e all’utilizzo dei miliardi di dollari per aiuti militari ed economici che vengono usati contro Mosca.