È diventata una figura fondamentale su qualunque set, e non solo per le scene hot. Si tratta dell’intimacy coordinator che ha il compito di supervisionare e agevolare le scene ritenute più sensuali di un film.
Nel contratto appena siglato tra SAG-AFTRA e AMPTP e le star hollywoodiane quella della presenza di un IC durante le scene erotiche era una delle clausole più dibattute per la chiusura dell’accordo, adesso inserita alla sezione 18, nella parte relativa alla prevenzione di casi di molestie sessuali sui luoghi di lavoro.
“Il produttore farà del suo meglio per ingaggiare un intimacy coordinator per le scene che comportano nudità o atti sessuali – si legge -. Il produttore prenderà inoltre in considerazione in buona fede qualsiasi richiesta di un interprete o di un suo rappresentante di ingaggiare un intimacy coordinator per altre scene. Il produttore non si rifarà nei confronti di un interprete per aver richiesto un intimacy coordinator”.
Attraverso questa clausola per la prima volta la figura dell’intimacy coordinator viene così ufficialmente “sindacalizzata” all’interno dei rapporti tra attori e produttori. Il professionista chiamato a supervisionare le scene scabrose di un film dovrà inoltre riuscire a fare da ponte fra tutte le parti coinvolte nella realizzazione della pellicola, dal produttore al regista, agli attori, alla troupe.
Kate Lush, una delle IC più richieste del settore che lavora per la SafeSets Ltd., compagnia fondata in Sudafrica che ha produzioni in ogni parte del mondo, a sua volta insegna a fare questo mestiere. Tiene regolarmente corsi di formazione in Italia – il primo partito a settembre prevedeva la formazione di otto addetti – presso l’ANICA Academy.
La Lush – che ha rilasciato una lunga intervista a Rolling Stone – racconta che dopo quanto accaduto con il caso Weinstein – la rivelazione delle molestie sessuali commesse dal produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein – e il conseguente fenomeno #MeToo era divenuto fondamentale avere questa figura sui set.

“Un buon IC deve avere molti talenti. Personalmente nasco come professionista delle scienze motorie, quindi so tutto quello che un corpo può raccontare, ma oltre questo posso supportare il primo soccorso in caso di incidenti sul set e soprattutto ho studiato quanto necessario per preservare la salute mentale degli attori, se nel corso della scena scatta in loro qualcosa che li mette a disagio o che entra in relazione con loro esperienze personali passate”.
“In prima battuta gli attori con la mia presenza pensano a delle limitazioni, ma quello che davvero ricevono è libertà creativa, perché possono scavare a fondo nel personaggio e capire perché quella cosa sta succedendo in quel momento della storia. Diventiamo anche un supporto pratico, quando la scena termina siamo sempre noi che mettiamo addosso gli accappatoi e accompagniamo gli artisti in camerino o nella roulotte”.
“Tutti i film a alto tasso erotico degli anni Novanta sarebbero diversi, senz’altro. La visione del regista resterebbe la stessa, ma avrebbe la possibilità di lavorare in un ambiente di lavoro etico e rispettoso di tutti i lavoratori del set. E lo stesso discorso vale anche per i molti attori che oggi si pentono di avere fatto determinate scene dieci o vent’anni fa”.
A far conoscere gli IC – che possono guadagnare fino a $1.500 al giorno – sono state le produzioni internazionali come Euphoria, Il Trono di Spade, Normal People e Sex Education, ma ora anche in Italia, nel cinema come in teatro, è divenuta una figura necessaria, utile a garantire equilibrio e sicurezza per lo svolgimento delle riprese.