Orfani del vecchio Twitter, centinaia di migliaia di giornalisti, commentatori, influencer e gente comune da mesi vanno alla ricerca di un’alternativa al social che il miliardario sudafricano Elon Musk ha comprato trasformandolo in X. Il 14 dicembre sbarca anche in Unione Europea e quindi in Italia Threads, già disponibile da questa estate negli Stati Uniti (e in altri 99 paesi del mondo). È il nuovo strumento di Mark Zuckerberg, posseduto e gestito da Meta Platform (come FaceBook, Instagram e Whatsapp).
Tecnicamente anche Threads come Twitter è costruito per il microblogging, ovvero consente agli utenti di condividere brevi testi, foto e video, ripubblicare i post altrui, rispondere o mettere un like – tanto che Elon Musk ha accusato Meta di plagio. “Nessuno del team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter, non è una cosa che si fa” ha replicato Andy Stone, Communications Director di Meta.
Comunque, dopo 24 ore dal lancio Threads aveva raccolto 70 milioni di utenti registrati. Ogni post può contenere fino a 500 caratteri di testo e 5 minuti di video. Ovviamente disponibile su iOS, Android e su web, Threads ha un problema innervosente per molti utenti allergici ai controlli: i suoi profili sono per ora obbligatoriamenti collegati a quelli di Instagram.
Twitter era da molti prediletto come rapida fonte di informazione. Da quando Elon Musk ha acquisito la piattaforma nell’ottobre 2022 – annunciando modifiche controverse alle sue politiche di moderazione dei contenuti e in sostanza azzerando il suo status di libertà – molti utenti hanno cercato servizi di microblogging alternativi come Hive, Mastodon, Tumblr, Truth Social, T2, Substack Notes. Tutti hanno registrato una rapida crescita degli utenti.
Però ricostruire un profilo, una platea di follower – insomma il lavoro di anni – non è operazione che si possa fare in dieci minuti e in tanti sono ancora alla ricerca di una ‘casa’ definitiva prima di abbandonare le sponde dell’uccellino.
Oltre a Threads si parla molto di Blue Sky, che si presenta come una versione scarna di Twitter: per esempio non ha messaggistica diretta. La piattaforma per ora è accessibile solo su invito. Originariamente sviluppata e finanziata da Twitter nel 2019, ha tuttora in consiglio di amministrazione il “papà” di Twitter Jack Dorsey, ma da fine 2021 è una azienda autonoma e come Mastodon ha struttura decentralizzata, ovvero è stata progettata in modo che nessuno possa possederla o controllarla. Secondo gli esperti è una versione di internet assieme antica e migliore che risulta divertente per gli utenti. La caccia al post-Twitter resta aperta.