È stato ritrovato il pomodoro coltivato nello spazio, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che era scomparso otto mesi fa. È appassito, ma ancora intatto. Lo hanno annunciato gli astronauti della Nasa durante l’evento livestreaming in occasione del 25esimo anniversario della ISS. Faceva parte del raccolto dell’esperimento proficuo della Nasa Veg-05, che studia la crescita delle colture nello spazio.
Il pomodoro – largo 2,5 centimetri e della tipologia Red Robin – era andato smarrito lo scorso marzo, quando a ogni astronauta presente nella Stazione Spaziale che aveva partecipato al progetto ne era stato dato un campione in un sacchetto Ziploc per mantenerlo. Risultato dell’esperimento proficuo Veg-05, era tuttavia stato chiesto loro di non mangiarlo per timore di una potenziale contaminazione fungina.
Tuttavia, quando l’astronauta Frank Rubio ha accidentalmente lasciato galleggiare il suo pomodoro, smarrendolo nei meandri più nascosti della Stazione Spaziale, i colleghi lo hanno scherzosamente accusato di averlo mangiato. Rubio, che nel frattempo ha lasciato la stazione, ha sempre sostenuto la sua innocenza e ora, con la scoperta del pomodoro, ha detto di sentirsi “vendicato”.
HOME! Frank Rubio is back on solid ground after orbiting Earth 5,963 times. pic.twitter.com/4W3jCAM6Dd
— NASA Astronauts (@NASA_Astronauts) September 27, 2023
Se n’era parlato pubblicamente per la prima volta il 13 settembre scorso durante una cerimonia in onore proprio di Rubio, che ha segnato il record di permanenza in orbita per un astronauta statunitense. E poi di nuovo un mese dopo, alcuni giornalisti gli avevano chiesto notizie del pomodoro scomparso, quando lo scienziato era rientrato sulla Terra.
Il progetto Veg-05 mira a studiare la crescita delle colture nello spazio, comprese di nutrienti, sicurezza microbica e sapore degli alimenti. Avere varietà di verdura e frutta fresca – sono stati coltivati con successo diversi tipi di lattuga, cavolo, senape e fiori di zinnia – non solo porta benefici alla salute fisica, ma anche a quella psicologica per tutto l’equipaggio a bordo. Se non altro, aver perso un pomodoro in orbita può essere stato utile per capire come gestire imprevisti di questo tipo quando si coltivano piante sulla Luna o su Marte, che è proprio uno degli obiettivi del progetto.