Gli Stati Uniti hanno accusato formalmente quattro soldati russi di aver commesso crimini di guerra contro un cittadino americano residente in Ucraina, secondo una causa presentata in queste ore al tribunale federale della Virginia.
Si tratta della prima volta che il Governo USA ricorre a una legge, il War Crimes Act del 1996, che consente di perseguire coloro che commettono crimini di guerra contro cittadini americani all’estero. Si tratta peraltro di una mossa simbolica, dal momento che difficilmente Mosca accetterà di estradare gli accusati per farli processare in un Paese nemico.
Secondo la CNN, nell’aprile del 2022 alcuni militari di Mosca avrebbero violentemente rapito l’americano dalla sua casa nel villaggio ucraino di Mylove, nella regione meridionale di Cherson, e lo avrebbero trasferito in un complesso militare russo. Qui, la vittima sarebbe stata picchiata e torturata per almeno 10 giorni.
Nei documenti si asserisce che la vittima, non espressamente identificata, era residente in Ucraina dal 2021 assieme alla moglie (cittadina ucraina) e non aveva preso parte alla guerra in alcun modo.
Quattro imputati e altri coimputati, dopo aver spogliato l’americano e avergli legato le mani dietro la schiena, lo avrebbero picchiato con pugni e calci. A riferirlo un anno fa agli investigatori federali USA è stato lui stesso, secondo quanto dichiarato mercoledì dal segretario alla Sicurezza interna Alejandro Mayorkas.
“Le prove raccolte dai nostri agenti dimostrano la brutalità, la criminalità e la depravazione dell’invasione russa”, ha dichiarato Mayorkas.
“Il mondo ha assistito agli orrori della brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia, e lo stesso ha fatto il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti”, ha dichiarato il procuratore generale Merrick Garland nell’annunciare le accuse, definite “le prime (…) in assoluto secondo la legge USA sui crimini di guerra”.
Gli imputati sono in totale quattro: Suren Seiranovich Mkrtchyan, Dmitry Budnik – comandanti filo-russi attivi nel Donetsk – e altri due militari di rango inferiore – “Valerii” e “Nazar” – di cui è stato reso noto solo il nome di battesimo. Ciascuno di loro è accusato di tre crimini di guerra – reclusione illegale, tortura e trattamenti disumani – e di cospirazione per commettere crimini di guerra, che prevedono la pena dell’ergastolo in caso di condanna.