Fergie Chambers è l’erede di una delle più grandi fortune familiari americane. È anche un rivoluzionario comunista che dichiara di essere “assetato di sangue”.
Con i suoi milioni, Chambers sta costruendo una comune nel Massachusetts, ma i suoi vicini sono spaventati. Difficile dar loro torto, visti i messaggi di Chambers, che per esempio ha scritto su Instagram: “Dobbiamo far sì che le persone che sostengono Israele abbiano davvero paura di uscire in pubblico. Dobbiamo far sì che tutta l’America bianca abbia paura che tutto ciò che ha rubato venga raso al suolo. È questo che li spinge ad ascoltare”.
38 anni, erede della fortuna della famiglia Cox, nota per il suo impero mediatico, Chambers ha quattro figli, e ha un tatuaggio intorno al collo che recita “ACAB”, cioè “all cops are bastards” (“tutti i poliziotti sono bastardi”). Chambers ha rotto tutti i legami con la famiglia, ma nel fare ciò si è assicurato una fortuna valutata intorno ai 250 milioni, con cui sta aiutando il gruppo Palestine Action.
“Israele non merita di esistere”, ha raccontato Chambers alla rivista Los Angeles. “È un falso Stato sostenuto dall’Occidente”. E ancora: “Ogni giorno canto la morte all’America. L’imperialismo è la morte dell’umanità”.
Dalle parole ai fatti: il rampollo è stato tra i manifestanti che hanno vandalizzato gli edifici di enti e società statunitensi per conto del gruppo Palestine Action. “Non abbiamo fatto assolutamente nessuna minaccia al benessere o alla sicurezza personale di nessuno”, chiarisce. “Lo facciamo per opporci a un omicidio di massa. Alcuni dei miei compagni potrebbero rompere delle cose, ma non siamo violenti”.
Ad impensierire le agenzie federali è proprio il fiume di denaro riversato da Chambers nelle casse del gruppo pro-Palestina. Che ora è tenuto sotto stretta sorveglianza per il timore che possa fungere da testa d’ariete per eventuali attentati ordinati da Hamas.