Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
News
December 4, 2023
in
News
December 4, 2023
0

Israele una guerra la vincerà, ma una l’ha già persa

A memoria di tv e giornali un conflitto in medio oriente c’è sempre stato

Angelo FigorillibyAngelo Figorilli

epa10280653 Former Israeli prime minister and leader of the Likud party Benjamin Netanyahu speaks as he reacts to TV election results models at the Likud party final election event in Jerusalem, Israel, 01 November 2022. EPA/ABIR SULTAN

Time: 3 mins read

Stavolta il mondo ha visto tutti gli orrori sia i massacri di Hamas che le bombe su Gaza e anche gli Stati Uniti si interrogano sui costi umani insopportabili di questo conflitto

A memoria di tv e giornali una guerra in medio oriente c’è sempre stata. A volte accompagnata da precisazioni di tempo “dei sei giorni” o “del Kippur” altre da scansioni periodiche “prima, seconda intifada” altre ancora da ciniche definizioni tecniche come “piombo fuso” “margine di protezione” e tra una guerra e l’altra c’era sempre “tensione” da quelle parti. Siamo stati abituati a vederla raccontata così quella regione del mondo, in conflitto permanente, da quando è nato lo Stato di Israele.

Quindi anche ora coltiviamo il retro pensiero che lì le cose vanno in questo modo, che prima o poi anche questa guerra finisce, la tensione resta, ne riparleremo quando sarà. E però c’è qualcosa che stavolta non riusciamo a dirci quando ricapitoliamo le ragioni e i torti, ribadiamo le analisi e gli schieramenti per capire chi sta con chi, invitiamo alla calma chi parteggia senza dubbi e incertezze.

Quello che non riusciamo a dirci è che stavolta una guerra per la prima volta Israele la sta perdendo. E non è quella dell’invasione di terra, nemmeno quella del che cosa succederà dopo a Gaza e in tutta quella terra contesa dal fiume al mare. La guerra che sta perdendo é quella dell’umanità, quella per la quale non esistono più le tue ragioni se non sai a chi raccontarle, se l’idea del mondo che mostri al mondo é quella di cancellare ogni futuro che non sia il tuo. Ora questo é il momento del pezzo -anzi siamo già in ritardo- in cui non si può non ricordare che cosa è stato il 7 ottobre.

Relatives of Palestinians from the Sharab family, who died during Israeli air strikes in the southern Gaza Strip, mourn next to their wrapped bodies, outside Nasser Hospital in Khan Yunis, southern Gaza Strip, 04 December 2023 – ANSA/EPA/HAITHAM IMAD

Una strage di ebrei compiuta dai terroristi di Hamas come non si vedeva dai tempi dei nazisti e non so nemmeno se basta questo a definirla. Il mondo si era fermato incredulo prima e poi inorridito quel giorno, a mano a mano che notizie foto e video componevano il mosaico del massacro.

Dopo sono arrivati gli altri giorni. La risposta legittima necessaria scontata dicevano tutti, gli impegni solenni, distruggeremo Hamas e riporteremo a casa gli ostaggi.
Il copione violentissimo sulle cose da fare controfirmato praticamente da tutti gli alleati, anche dai “si ma” europei. Poi però é arrivato il come farle, le cose e qui per Israele -meglio sarebbe dire per questo Israele guidato da Netanyahu- è iniziata la guerra che sta perdendo.

Quando con un gruppo di giornalisti nell’agosto del 2014 chiedemmo di entrare a Gaza l’operazione “margine di protezione” era praticamente finita. Qualche razzo ancora partiva da Hamas e qualche bomba continuava a cadere ma l’esercito israeliano aveva fatto il lavoro, ci disse andate, vi teniamo comunque d’occhio. La loro idea era guardate come siamo stati chirurgici nel colpire e raccontate. La nostra fu che vedemmo interi quartieri distrutti e migliaia di sfollati e raccontammo quello avevamo visto. Alla fine ci fu qualche rimbrotto ma loro avevano incassato l’apertura democratica alla stampa e noi la storia da portare a casa.

A ripensare a quei giorni oggi viene da sorridere se non fosse impossibile. I due mesi di questa guerra sono difficili da paragonare a qualunque altra di questo secolo. Non solo per la quantità di morti al giorno, per il numero e la potenza delle bombe ma soprattutto perché l’abbiamo vista tutti, tutta, subito.

Palestinians search for bodies and survivors among the rubble of a destroyed house following fresh Israeli airstrikes in Khan Younis, southern Gaza Strip, 23 November 2023 ANSA/EPA/MOHAMMED SABER

E non per merito dei giornalisti internazionali che stavolta l’esercito di Israele si è guardato bene dal fare entrare se non in missioni blindate ma perché lì dentro Gaza c’erano loro, i reporter locali che sono stati i nostri occhi e le nostre mani a tenere telefoni e camere e microfoni e a farci vedere ogni giorno i pezzi della storia. Abbiamo scritto del loro coraggio, ormai ricordiamo i loro nomi come fossero amici, trepidiamo per loro che ci raccontano che lo spazio si stringe ogni giorno di più. Grazie a loro vediamo i volti di quei bambini che sono sempre stati solo numeri (e anche messi in dubbio), la distruzione senza limiti che li circonda, la disperazione di chi sopravvive, per ora.

Sono stavolta alla pari le storie delle vittime, finalmente tragicamente alla pari nel racconto. Le immagini dei kibbutz israeliani devastati, dei ragazzi del rave massacrati, lo strazio dei genitori che aspettano tremanti di sapere se i figli sono ostaggi ancora vivi, tutto raccontato dagli inviati del mondo, di là invece aggrappati ai telefonini e alle videocamere a corto di batterie hanno saputo resistere giorno dopo giorno. E così abbiamo visto, ha visto il presidente Biden e la sua vice Harris, ha visto chi voleva vedere e questa guerra é diventata insopportabile non tanto per chi vive di giudizi già confezionati ma per tutti quelli amici di Israele che non vogliono vederlo destinato ad un futuro di odio e di guerra permanente. Se il copione condiviso era distruggere Hamas il film che il mondo sta vedendo é la distruzione di Gaza. E stavolta sarà difficile dire che è sempre stato così da quelle parti.

Share on FacebookShare on Twitter
Angelo Figorilli

Angelo Figorilli

Ha lavorato per anni in Rai come inviato. Ha viaggiato un po’ in giro, in Afghanistan e Iraq per le guerre, in Francia per le rivolte nelle banlieues, in America per Obama e per Trump. È stato anche molto in redazione davanti al computer, fino a dirigere gli esteri del Tg2. Ha scritto i libri “il cane Patàn e altre storie” “Banlieues i giorni di Parigi” e “Lettere che non sapevano dove andare”. Nell’ultimo anno ha realizzato con Francesco Paolucci e Maurizio Maggiani il documentario “L’uomo più buono del mondo - la leggenda di Carlo Tresca”. Vive tra Roma quando deve, Sulmona, dove è nato, e Capalbio, perché lì trova finalmente il tempo di leggere e qualche volta di scrivere, con calma

DELLO STESSO AUTORE

Salutare il Papa è l’occasione per pensare a quello che possiamo fare

Salutare il Papa è l’occasione per pensare a quello che possiamo fare

byAngelo Figorilli
Netanyahu ascolta e sorride: Trump ridisegna Gaza a modo suo

Netanyahu ascolta e sorride: Trump ridisegna Gaza a modo suo

byAngelo Figorilli

A PROPOSITO DI...

Tags: Israele
Previous Post

Sunway: China’s Supercomputing Triumph Amidst US Sanctions

Next Post

I repubblicani vogliono l’impeachment per Biden, ma non trovano le prove

DELLO STESSO AUTORE

Il vescovo episcopale di Washington critica pubblicamente Trump

Il coraggio di Mariann Budde, la vescova contro Trump

byAngelo Figorilli
Problemi tecnici, domande comode ed ingiurie continue: Musk intervista Trump

L’ordine del caos: benvenuti nel mondo di Trump e Musk

byAngelo Figorilli

Latest News

Cominciati i negoziati a Riad fra Ucraina, USA e Russia

Hamas Announces Release of Edan Alexander, the Last Israeli-American Alive

byFederica Farina
Quaker badges promoting peace, equality, and climate justice. Source: Wikimedia Commons – "Quaker badges, Sept 2023"

Quakers March on Washington in a Journey of Faith and Protest

byMonica Straniero

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
I repubblicani vogliono l’impeachment per Biden, ma non trovano le prove

I repubblicani vogliono l’impeachment per Biden, ma non trovano le prove

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?