Punire Joe Biden per il suo sostegno a Israele là dove fa più male: alle urne. È questo il piano di alcuni leader musulmani americani, impegnatisi a organizzare le loro comunità contro la rielezione del candidato dem in almeno sei Stati chiave.
Il movimento #AbandonBiden è nato circa un mese fa in Minnesota, in risposta a quello che è stato percepito come uno scarso interesse di Biden a costringere gli israeliani a dichiarare un cessate il fuoco nella guerra contro Hamas.
Nelle ultime settimane, il moto di risentimento organizzato si è tuttavia esteso a macchia d’olio in Michigan, Arizona, Wisconsin, Pennsylvania e Florida. Nel 2020 l’ex vicepresidente di Obama era riuscito ad espugnarli – con estrema fatica – tutti tranne uno (la Florida), riuscendo così a battere di pochi voti lo sfidante repubblicano Donald Trump.
Nel 2024, tuttavia, il percorso del presidente in carica verso la vittoria del Collegio elettorale potrebbe essere notevolmente complicato dall’opposizione delle consistenti popolazioni musulmane e arabo-americane. Non si tratta di un risentimento passeggero: secondo un recente sondaggio, la popolarità di Biden tra gli arabi americani è diminuita drasticamente, passando da una consistente maggioranza nel 2020 ad appena il 17%.
“Non staremo dalla parte di un uomo che ha macchiato un’onda blu con gocce di sangue rosso”, ha dichiarato Hazim Nasaredden, farmacista di Phoenix, secondo quanto riportato da Reuters. Questo non significa, però, che gli arabi prenderanno a votare in massa per Donald Trump. Il pluri-indagato guru del GOP è infatti noto per le sue posizioni filo-israeliane.
“Non abbiamo due opzioni. Abbiamo molte opzioni”, ha dichiarato Jaylani Hussein, direttore della sezione del Minnesota del Council on American-Islamic Relations (CAIR), durante una conferenza stampa a Dearborn, Michigan.
E secondo alcuni, sarebbe anche in virtù delle dinamiche interne che la Casa Bianca da qualche settimana ha iniziato a fare pressing sullo Stato ebraico affinché concedesse una tregua alla popolazione civile di Gaza, esortando inoltre gli israeliani a colpire con maggiore precisione e meno vittime innocenti.