Papa Francesco è sceso in campo contro il cardinale statunitense Raymond Burke: intende togliergli stipendio e appartamento di proprietà del Vaticano. La notizia uscita qualche giorno fa sul sito cattolico conservatore – molto vicino a Burke – La Nuova Bussola Quotidiana è rimbalzata sui giornali italiani man mano che i vaticanisti verificavano con proprie fonti.
Secondo La Nuova Bussola, il Pontefice avrebbe addirittura detto “Il cardinale Burke è un mio nemico, perciò gli tolgo l’appartamento e lo stipendio”, nel corso di una riunione con i Capi Dicastero della Curia romana il 20 novembre.
Possibile, secondo il sito, che non nasconde la sua ostilità e commenta “La presunta inimicizia del cardinale Burke è diventata nei tempi recenti una vera ossessione per papa Francesco”. Anzi: “il porporato americano è nel mirino fin dall’inizio del pontificato, probabilmente perché racchiude in sé alcuni degli elementi che più lo infastidiscono: è statunitense e rappresenta un costante richiamo alla dottrina e alla Tradizione della Chiesa, e in più risiede a Roma, a due passi da piazza San Pietro, da dove, – penserà il Papa può ‘tramare’ contro di lui”.
Burke è un ultraconservatore, che in più occasioni ha espresso dubbi e critiche sull’operato di Bergoglio. Del resto la Nuova Bussola recentemente ha sponsorizzato una conferenza in cui Burke parlava di “caos” a proposito del Sinodo appena organizzato dal Pontefice.

Sicuramente il cattolicesimo ‘francescano’ e aperto alle innovazioni di Bergoglio (alcuni direbbero ‘eticamente flessibile’) infastidisce molto la Curia e i prelati più conservatori. Questo è il Papa che disse “chi sono io per giudicare” parlando degli omosessuali che vorrebbero avvicinarsi alla Chiesa, e che sembrerebbe aperto all’ingresso delle donne fra i ranghi dei sacerdoti (scandalo che già ha provocato uno scisma nella Chiesa protestante).
Ma davvero Bergoglio vuole ‘punire’ Burke? Secondo alcuni vaticanisti romani, non sarebbe una ritorsione personale ma un modo per impedire che Burke approfitti dei privilegi cardinalizi per attaccare il Papa: Francesco vorrebbe ribadire un principio di diritto canonico, per cui i cardinali sono tenuto all’obbligo “di collaborare assiduamente col Romano Pontefice”.
Il cardinale vive a Roma ma ha un forte legame con gli Stati Uniti e con il santuario di Nostra Signora di Guadalupe in Wisconsin, che fondò e dove si reca spesso.
Il New York Times ricorda che Raymond Burke è il critico principale del Papa all’interno della Chiesa, anzi è diventato un “anti papa de facto” per i tradizionalisti frustrati. Bergoglio ha già agito più volte per demansionare i porporati statunitensi e limitarne l’influenza. Poche settimane fa, aveva rimosso il vescovo di Tyler in Texas, Joseph Strickland, un altro ultraconservatore, in seguito a un’inchiesta vaticana nella sua diocesi.
Proprio Strickland ha reagito su X alle ultime notizie: “Se è vero, è un’atrocità a cui bisogna opporsi”.
Burke, che ha 75 anni, in passato aveva criticato anche Benedetto XVI, che – pur senza essere certo un modernista – in un libro-intervista del 2010 aveva cautamente aperto all’uso del preservativo in contesti sociali minati dall’AIDS.