Adesso è ufficiale: l’Expo 2020 se lo aggiudica Riad, capitale dell’Arabia Saudita. Così è stato deciso al termine della 173esima assemblea generale del Bureau International des expositions di Parigi.
Alle spalle della città saudita, che ha ricevuto ben 119 preferenze, si posizionano Busan, Corea del Sud, con 29 voti, e Roma, la vera sconfitta del pomeriggio francese. La capitale italiana, infatti, ha ricevuto soltanto 17 preferenze.

“Sarà l’Expo costruito dal mondo per il mondo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri arabo, il principe Faisal bin Farhan, nel corso della presentazione della candidatura di Riad, “sarà una realtà per realizzare le promesse di opportunità, inclusività, accessibilità e sostenibilità”. Naturalmente, il testimonial di punta della candidatura saudita non poteva non essere il cinque volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo. Durante il video promozionale proiettato durante l’assemblea di Parigi, il numero 7 dell’Al-Nassr ha definito Riad “una città meravigliosa, pronta ad accogliere tutti”.
La capitale araba era sicuramente la contender numero 1 della serata francese, e le preferenze raccolte non hanno fatto altro che confermare tutto ciò. Non ci si aspettava, invece, una debacle così netta della delegazione italiana, guidata dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e dalle tre testimonial scelte dal comitato promotore della candidatura della Città Eterna, Bebe Vio, oro paralimpico, l’attrice Sabrina Impacciatore e Trudy Styler, attrice, ambasciatrice Unicef ed attivista per i diritti umani.
Durante l’assemblea parigina, è inoltre intervenuta, tramite un video messaggio rivolto ai delegati del BIE, la premier Giorgia Meloni, che ha spiegato: “A Roma ogni nazione troverà il suo spazio e avrà la possibilità di mettere in mostra la propria identità. Non importa quanto grande o piccolo possa essere. A Roma ogni persona ha qualcosa di unico da offrire e vogliamo che tutti contribuiscano su un terreno di gioco equo. È per questo che siamo pronti a prendere misure volte a garantire opportunità uguali, per la più ampia partecipazione possibile”.
Nonostante diversi addetti ai lavori avevano previsto che la candidatura italiana avrebbe potuto impensierire non poco i piani dell’Arabia Saudita, i numeri hanno dimostrato l’esatto contrario. La Città Eterna, infatti, non solo non è riuscita ad aggiudicarsi l’Expo 2030, ma si è vista addirittura relegata alle spalle di Busan.
Per l’Italia e per la sua capitale, dunque, sfuma un progetto che, stando a quanto affermato dal comitato organizzatore, avrebbe fruttato circa 50 miliardi di euro e quasi 300mila nuovi posti di lavoro.