Rischia di non poter più camminare Hisham Awartani, il giovante studente palestinese di 20 anni colpito da un proiettile alla schiena mentre si trovava per le strade di Burlington, in Vermont, in compagnia dei suoi inseparabili amici Kinnan Abdalhamid e Tasheen Ali Ahmad.
I tre stavano facendo una passeggiata dopo che sabato sera in casa di Rich Price, lo zio di Awartani, avevano festeggiato il compleanno dei cugini gemelli di otto anni. Avevano deciso di fare due passi per le strade semideserte di Burlington. Parlavano in arabo e due di loro avevano il kefiah. Tanto è bastato a Jason Eaton per prendere il fucile e fare fuoco su di loro. Awartani è stato colpito alla spina dorsale; Ali Ahmad è stato colpito al petto; e Abdalhamid alla schiena.
Awartani studia matematica e archeologia alla Brown University; Abdalhamid è uno studente di medicina all’Haverford College in Pennsylvania; e Ali Ahmad studia matematica e informatica al Trinity College nel Connecticut. Awartani e Abdalhamid sono cittadini statunitensi mentre Ali Ahmad sta studiando con un visto per studenti. I tre erano amici fin dalla prima elementare alla Ramallah Friends School, una scuola privata in Cisgiordania. Le famiglie li avevano mandati a studiare negli Stati Uniti pensando che fossero più al sicuro, lontano da una regione devastata dalla guerra. La madre di Awartani è Elizabeth Price, un’americana che vive a Ramalah. I tre si erano ritrovati a Burlington per il lungo ponte del Thanksgiving per festeggiare anche il compleanno in famiglia.
Elizabeth Price, la madre di Awartani, ha detto che lei e suo marito hanno deciso, dopo l’inizio della guerra tra Israele e Hamas in ottobre, che il loro figlio sarebbe rimasto negli Stati Uniti piuttosto che tornare a casa per le vacanze. “Mio marito è così amareggiato”, ha detto lunedì Elizabeth Price. “Pensava che nostro figlio avrebbe corso meno pericoli a Burlington.”

Tenerlo al sicuro in quanto palestinese-americano è qualcosa con cui Elizabeth Price si è confrontata fin dalla nascita del figlio a San Francisco nel 2003. In un saggio audio registrato quell’anno per PRX, ha descritto un viaggio nella Cisgiordania occupata con il piccolo Hisham che aveva solo 6 settimane, al quale non venne concesso il permesso di tornare a casa senza il benestare dell’esercito israeliano. “La doppia nazionalità di mio figlio sarà un esempio di libertà e della sua perdita”, ha scritto. “Anche se potrei non essere in grado di proteggere mio figlio dal peggio del mondo, almeno so che sarà attraverso la sua sofferenza come palestinese che capirà il vero valore della sua libertà come americano.”
“E’ una tragica ironia” – afferma lo zio di Awartani – in America, con me a casa amia per la festa del Ringraziamento, sono stati colpiti dai proiettili sparati da un folle razzista armato carico di odio. Una tragedia alla quale nessuno vuole mettere fine in questo paese”.
John Eaton, di 48 anni, si è trasferito a Burlington la scorsa estate. Abitava a Syracuse, nello stato di New York, e ha acquistato legalmente l’arma usata nella sparatoria, ha detto il capo della polizia di Burlington Jon Murad ai giornalisti. La madre di Eaton ha detto che il figlio negli ultimi mesi aveva dato segni di depressione e instabilità. Quando Eaton è stato arrestato nel suo appartamento ha detto agli agenti federali che li stava aspettando. Lunedì è stata presentata a suo nome una dichiarazione di non colpevolezza ed è stato trattenuto senza cauzione per tre capi d’accusa di tentato omicidio.
“Il Dipartimento di Giustizia insieme alla polizia statale del Vermont e quella comunale di Burlington – ha detto Murad – indaga per stabilire se la il ferimento sia stato un crimine motivato dall’odio. Le vittime parlavano in un misto di inglese e arabo e due di loro indossavano anche il copricapo palestinese a scacchi bianchi e neri quando sono state colpite”.
Le minacce contro le comunità ebraiche, musulmane e arabe sono aumentate negli Stati Uniti da quando è iniziata la guerra tra Israele e Hamas.
Dopo l’arresto di Eaton lunedì, il suo avvocato d’ufficio, Margaret Jansch, ha affermato che era prematuro speculare su una possibile motivazione del ferimento dei tre studenti.
Robert Sand, ex procuratore e professore alla Vermont Law School, ha detto che secondo lui “il tentato omicidio prevede una pena massima di cinque anni. Pena che si inasprisce con l’aggravante del reato commesso per odio”. Dimostrare questa aggravante però è più difficile e poi il fatto che ci siano più vittime è già considerato di per sé un fattore aggravante per la sentenza.