L’insolito caso di un americano apolide. A Siavash Sobhani, un medico di 62 anni nato da genitori iraniani negli Stati Uniti, dove ha vissuto e lavorato tutta la vita, è stata revocata la cittadinanza perché al momento della sua nascita il padre era diplomatico. Da residente nella Virginia del Nord, Siavash all’improvviso si è scoperto senza una patria quando, a giugno di quest’anno, ha fatto richiesta per il rinnovo del passaporto.
Stando a quanto riferisce il Washington Post, il Dipartimento di Stato sostiene che al dottor Sobhani non spettava la cittadina americana al momento della nascita in quanto i bambini nati negli Stati Uniti da genitori con immunità diplomatica – nel caso del padre di Sobhani dipendente dell’ambasciata iraniana – non dovrebbero acquisire automaticamente la cittadinanza. “Come membro della famiglia dei suoi genitori, al momento della nascita lei ha goduto della piena immunità diplomatica offerta dalla giurisdizione degli Stati Uniti” si legge nella motivazione “In quanto tale, lei è nato senza essere soggetto alla giurisdizione degli Stati Uniti. Pertanto, alla nascita non ha ne acquisito la cittadinanza”. Questo a dispetto del fatto che chiunque persona nasca negli Stati Uniti ne abbia diritto.
Fatto strano è che il dottore in precedenza ha più volte rinnovato il passaporto, senza aver mai avuto un intoppo simile. Lo scorso giugno, invece, Siavash ha ricevuto una comunicazione in cui veniva indirizzato al sito web dove far richiesta di permesso di soggiorno, come un qualsiasi straniero. Sobhani ha sempre vissuto neglI Stati Uniti dove ha studiato per diventare dottore specialista in medicina interna e dove da trent’anni svolge la professione versando le tasse da cittadino.

Da alcune ricerche, il dottor Sobhani ha scoperto che suo fratello maggiore, nato in Kansas quando loro padre era studente presso l’accademia militare, ebbe bisogno di un’operazione per un problema congenito. Per quell’intervento dovettero prolungare la permanenza della famiglia negli Stati Uniti, così il padre ottenne un lavoro temporaneo presso l’ambasciata iraniana nell’ottobre e novembre 1961. Il suo certificato di nascita mostra che Sobhani è nato nell’ospedale dell’accademia militare proprio in quel novembre. La famiglia ha vissuto in Turchia per alcuni anni quando era bambino, ma è tornato a Washington DC per frequentare il liceo. Si è laureato alla George Washington University e al Boston College prima di frequentare la Georgetown Medical School.
In seguito alla vicenda, Siavash Sobhani ha inviato una richiesta di aiuto a due senatori della Virginia, il repubblicano Mark R. Warner e il democratico Gerald E. Connolly che si è mosso perché la questione si risolva al più presto. Nel frattempo, senza esitazione- come ha raccontato al Washington Post – il dottore ha immediatamente compilato la richiesta per la residenza, onde evitare ulteriori problemi, ma sa che ci vorranno mesi prima che possa uscire dagli Stati Uniti.
Si è detto frustrato, ma è soprattutto preoccupato perché conoscendo i tempi lunghi della burocrazia sa che non potra’ recarsi a Londra, come previsto, per far visita un’ultima volta ad un amico e al suocero in Libano, entrambi gravemente malati. E che ne sarà della sua partecipazione al matrimonio del figlio previsto per l’estate prossima in Portogallo?
Sobhani è nato in un’epoca in cui gli Stati Uniti erano amici dell’Iran. Oggi, come lui stesso ha riferito, non potrebbe mai andare nel Paese dei suoi genitori, non solo perché non ci ha mai vissuto ma non sarebbe un posto per lui sicuro viste le critiche che da sempre ha espresso nei confronti di quel governo. Oltretutto, suo fratello nel 2012 si è candidato al Senato degli Stati Uniti. Per un cavillo burocrarico di una legge, sembra, che mai viene applicata, Siavash è senza Paese.