X, la piattaforma sociale che un tempo era twitter, potrebbe perdere fino a 75 milioni di dollari in introiti pubblicitari entro la fine dell’anno: sono decine le grandi aziende che hanno congelato i loro annunci dopo l’appoggio dato dal proprietario di X, Elon Musk, a un tweet che avallava una teoria cospirazionista antisemita.
Il New York Times afferma di aver visto alcuni documenti interni che dimostrano come la compagnia di Musk sia finanziariamente più in difficoltà di quanto si pensasse. I documenti vengono dal settore marketing di X e tracciano il possibile impatto sui conti degli stop pubblicari: elencano oltre duecento aziende – da Airbnb a Coca Cola a Amazon e Microsoft – che già hanno messo congelato gli annunci sulla piattaforma o pensano di farlo.
Pubblicamente la storia è diversa: venerdì X ha diffuso un comunicato affermando che potrebbe perdere 11 milioni di pubblicità e che la cifra è incerta perché alcuni clienti potrebbero rientrare e altri hanno aumentato l’investimento pubblicitario; le cifre arrivate al New York Times, secondo X, rappresentano solo un esercizio interno di valutazione del rischio globale (“cosa succederebbe se…”).
Ma i documenti parlano di un centinaio di aziende con annunci fermi mentre decine di altre sono indicate come “a rischio”.
Come che sia, il problema è che questa crisi pubblicitaria arriva nell’ultimo trimestre dell’anno, ovvero nel periodo più fruttuoso per gli annunci fra il Black Friday e il Cyber Monday, per non parlare di Thanksgiving e Natale. Negli ultimi tre mesi del 2021 (ultimo anno per cui Twitter aveva riportato i dati del quarto trimestre prima dell’arrivo di Elon Musk) i ricavi totali erano stati 1,57 miliardi di dollari, quasi il 90% in pubblicità.
Dopo il 15 novembre, giorno del commento di Musk che ha spaventato i mercati, Disney, la compagnia di distribuzione Lionsgate, Paramount Global (proprietaria di CBS), Apple (che sulla piattaforma spende decine di milioni di dollari l’anno) hanno seguito IBM e avviato lo stop sulla piattaforma.
Il proprietario dell’ex Twitter aveva scritto “You have said the actual truth”, hai scritto proprio la verità, in risposta al post di un utente, un post che accusava le comunità ebraiche di usare “la stessa dialettica dell’odio contro i bianchi che dicono sia usata contro di loro” e di sostenere l’arrivo di “orde di minoranze”.
Musk ha comprato Twitter l’anno scorso e ha cambiato nome alla piattaforma; da mesi è molto discussa la presenza su X di contenuti antisemiti. Il post da lui approvato viene considerato un esempio della teoria della sostituzione (la teoria cospirazionista secondo cui gli ebrei starebbero organizzando la sostituzione della razza bianca con migranti di altra etnia).
Linda Yaccarino, amministratrice delegata di X, ha scritto che la compagnia è stata “estremamente chiara sui nostri sforzi per combattere antisemitismo e discriminazione”.