Sam Altman, cofondatore di OpenAI e suo primo CEO, è stato licenziato dal consiglio di amministrazione della società che lo accusa di non essere stato “sempre sincero nelle sue comunicazioni con il Consiglio, ostacolando l’esercizio delle responsabilità che ad esso competono”.
La rivoluzione notturna che allontana il padre di ChatGPT porta al vertice del Consiglio, ad interim, l’ingegnera Mira Murati, che aveva il ruolo ufficiale di “chief technology officer” e da anni è responsabile dello sviluppo e della distribuzione di ChatGPT e DALL-E, che il CdA descrive come la persona giusta per “una transizione senza scosse mentre si ricerca un CEO permanente”.
Secondo il New York Times che cita fonti interne all’azienda, Murati era in effetti alla guida delle operazioni: controllava che le versioni di ChatGPT fossero sviluppate secondo il calendario, aiutava a discutere le strategie sull’intelligenza artificiale con Washington e con l’Unione europea, e gestiva i rapporti della compagnia con Microsoft.
Cresciuta a Goldman Sachs e Tesla, Murati ha 35 anni. Nata in Albania a Valona, a 16 anni si è trasferita a Vancouver per frequentare il Pearson College degli United World College. Ha frequentato poi il Colby College in Maine con una borsa di studio dove è stata selezionata per un programma quinquennale di ingegneria meccanica in doppio con il Dartmouth College, che ha concluso con la doppia laurea nel 2012.
Il CEO di Microsoft Satya Natella l’ha descritta in un pezzo per Time magazine come una persona “con la capacità di mettere insieme squadre con esperienza tecnica, acume commerciale e una profonda comprensione dell’importanza del suo compito; per questo Mira ha aiutato la costruzione delle impiù interessanti tecnologie di intelligenza artificiale che abbiamo visto”. Fra cui appunto ChatGPT, la chatbot più avanzata e più discussa in materia di intelligenza artificiale.
La domanda è se Mira Murati resterà a capo della compagnia o sarà sostituita.
Chi c’è nel Consiglio di amministrazione di OpenAi adesso? Il direttore scientifico Ilya Sutskever e tre non dipendenti: Adam D’Angelo (Ceo di Quora), l’imprenditrice hitech Tasha McCauley (già CEO di Fellow Robots), e Helen Toner del Center for Security and Emerging Technology di Georgetown.
Samuel Harris Altman – già presidente di presidente di Y Combinator, co-fondatore di Loopt e Worldcoin – ha reagito su X, tutto in minuscolo e in tono neutrale, senza commentare le dichiarazioni del Consiglio: “ho amato il periodo che ho passato a openai. per me è stato fonte di trasformazione e spero un po’ anche per il mondo. più di tutto ho amato lavorare con persone così piene di talento. più tardi dirò di più del futuro”. Appena 24 ore prima, aveva rappresentato la compagnia al vertice APEC a San Francisco.
Il CdA ha anche annunciato che Greg Brockman non sarà più presidente di OpenAI, ma resterà nella compagnia “alle dipendenze del CEO”. Brockman invece ha twittato il messaggio inviato ai dipendenti: “in base alle notizie di oggi, me ne vado”.
OpenAI è stata fondata nel 2015 da un gruppo di scienziati e imprenditori fra cui Elon Musk e lo stesso Sam Altman, che ha assunto la guida nel 2020. Il prodotto più noto di questa azienda visionaria è proprio ChatGPT.
La rivoluzione al vertice della compagnia ha un impatto anche su Microsoft, che in OpenAI ha investito miliardi di dollari e a cui fornisce anche i servizi di cloud. A quanto pare, la compagnia fondata da Bill Gates ha saputo del siluramento di Altman pochi minuti prima che la notizia divenisse di dominio pubblico (così dice una fonte al sito di informazione Axios). Satya Nadella, ha reagito con un post sul blog ufficiale della compagnia: “Abbiamo un accordo di lungo termine con OpenAI e restiamo impegnati con la nostra partnership, con Mira e tutta la squadra”.