Fuga degli investitori pubblicitari da X. Disney, la compagnia di distribuzione Lionsgate, Paramount Global (proprietaria di CBS), Apple (che sulla piattaforma spende decine di milioni di dollari l’anno) hanno seguito IBM e avviato lo stop delle pubblicità sulla piattaforma, dopo il tweet di Elon Musk tacciato di antisemitismo. Lo riferiscono varie fonti, da Bloomberg a Axios.
Mercoledì, il proprietario dell’ex Twitter aveva scritto “You have said the actual truth”, hai scritto proprio la verità, in risposta al post di un utente, un post che accusava le comunità ebraiche di usare “la stessa dialettica dell’odio contro i bianchi che dicono sia usata contro di loro” e di sostenere l’arrivo di “orde di minoranze”.
Musk ha comprato Twitter l’anno scorso e ha cambiato nome alla piattaforma; da mesi è molto discussa la presenza su X di contenuti antisemiti. Il post da lui approvato viene considerato un esempio della teoria della sostituzione (la teoria cospirazionista secondo cui gli ebrei starebbero organizzando la sostituzione della razza bianca con migranti di altra etnia).
Venerdì anche la Casa Bianca ha condannato l’uomo più ricco del mondo: il portavoce Andrew Bates in un comunicato ha scritto che è “inaccettabile ripetere questa orribile menzogna (…) in qualunque momento, tanto più a un mese della giornata più letale per il popolo ebraico dall’Olocausto”.
Linda Yaccarino, amministratrice delegata di X, giovedì ha scritto che la compagnia è stata “estremamente chiara sui nostri sforzi per combattere antisemitismo.e discriminazione”. Venerdì però Elon Musk è tornato su X per approvare un altro post, secondo cui investitori come IBM si ritirano dalla piattaforma solo per salvare la faccia.