Gli inquirenti federali di Los Angeles hanno formato un gran giurì per cercare documenti e possibili testimonianze nell’indagine sui rapporti d’affari di Hunter Biden e di James Biden, fratello del presidente ed ex socio in affari di Hunter. Entrambi avrebbero ricevuto i mandati di comparizione davanti al gran giurì.
Secondo indiscrezioni le indagini si concentrerebbero sulle tasse di Hunter Biden. Non è chiaro se davanti al gran giurì siano già comparsi testimoni o se gli inquirenti stiano esaminando qualcosa che vada oltre alle questioni fiscali. Nelle settimane scorse gli avvocati di Hunter avevano detto che non c’erano più pendenze con l’ufficio delle tasse.
La formazione di un grand giurì è il segno evidente che il procuratore speciale David Weiss sta continuando le indagini. Weiss ha già incriminato in Delaware Hunter Biden per l’acquisto illegale di una pistola. L’FBI, che in passato ha supervisionato le indagini su Hunter Biden per il riciclaggio di denaro, ha concluso l’inchiesta archiviando il caso.
Come è noto David Weiss, prima di essere nominano dal ministro della Giustizia Merrick Garland “Special Procecutor” era il procuratore federale del Delaware, nominato da Donald Trump, con il quale gli avvocati di Hunter Biden lo scorso luglio avevano trovato un accordo dopo 5 anni di indagini. Nel patteggiamento era stato concordato che il figlio del presidente avrebbe rimborsato con gli interessi l’ufficio delle tasse, circa un milione e 200 mila dollari, e sarebbe stato multato per aver acquistato in modo illegale una pistola non dichiarando nel modulo d’acquisto di essere tossicodipendente.

== FOR NEWSPAPERS, INTERNET, TELCOS & TELEVISION USE ONLY ==
L’accordo però venne respinto da un magistrato federale, nominato da Trump, dopo le pressioni fatte dai parlamentari repubblicani che ora, attraverso due commissioni della Camera che presiedono, stanno indagando sui rapporti d’affari della famiglia Biden come parte del loro tentativo di mettere sotto inchiesta il presidente accusandolo di aver usato la sua influenza pe trarre vantaggi economici personali.
Finora gli stessi periti contabili convocati dai repubblicani delle commissioni d’inchiesta hanno affermato di non aver riscontrato irregolarità in questa vicenda. Ciò nonostante le indagini delle commissioni della Camera vanno avanti.
I legali di Hunter Biden accusano Weiss di aver rinnegato l’accordo che, secondo loro, era già stato ratificato, e nei giorni scorsi hanno chiesto ad un tribunale federale di emettere un mandato di comparizione nei confronti di Donald Trump, dell’ex procuratore generale Bill Barr e di altri funzionari del dipartimento della Giustizia. Nella richiesta inviata al giudice, gli avvocati del figlio del presidente hanno chiesto di ottenere “informazioni specifiche relativamente ad un possibile accanimento giudiziario” nei confronti di Hunter Biden, nel quadro di “una campagna di pressioni avviata dalla precedente amministrazione, che ha violato i diritti garantiti dal Quinto Emendamento della Costituzione”.
Nell’ottobre del 2020, dieci giorni prima delle elezioni, Donald Trump chiese a Barr di nominare uno special prosecutor per indagare Hunter Biden, indagini che secondo quanto scritto dallo stesso Barr nel suo libro di memorie “One Damn Thing After Another”, erano scrupolosamente svolte da David Weiss. Per questo motivo l’allora ministro della Giustizia respinse la richiesta di Trump. Ma questo non è bastato perché l’ex presidente ha continuato ad accusare il presidente e il figlio degli illeciti finanziari.

All’inizio di questo mese, il Comitato di supervisione della Camera, controllato dai repubblicani, ha chiamato a deporre Hunter Biden, James Biden e Rob Walker, un socio della famiglia. I repubblicani hanno affermato che James e Hunter Biden hanno sfruttato il nome di Joe Biden per concludere affari lucrosi. Secondo le accuse mosse dai parlamentari repubblicani Hunter e James si scambiavano denaro attraverso società di comodo. Accuse peraltro finora non sostenute dalle testimonianze rese davanti alle commissioni della camera.
Non sono solo gli affari del figlio del presidente ad essere sotto la lente d’ingrandimento. Anche la sua vita privata viene scrupolosamente esaminata dai giornali d’assalto. Tanto che Lunden Roberts, la madre della figlia di 5 anni di Hunter Biden che ha fatto causa e in seguito si è accordata con il figlio del presidente per il mantenimento della bambina, viene in sua difesa.
In una opinione pubblicata sul quotidiano britannico Daily Mail Lunden Roberts scrive che Hunter è il padre “premuroso e amorevole” della loro figlia, Navy Joan. Chiede anche che alla sua famiglia venga garantita la privacy.
In precedenza Lunden Roberts aveva parlato poco pubblicamente della relazione con Hunter, che è giunta al culmine quest’estate quando il presidente Joe Biden e la first lady Jill Biden hanno riconosciuto pubblicamente Navy Joan per la prima volta. Il rifiuto del presidente Biden di parlare della sua settima nipote è stato spesso criticato, minando la sua immagine pubblica di padre e nonno alle prese con un figlio che ha una lunga storia di tossicodipendenza e della sua battaglia per uscirne fuori.