Decine di migliaia di sostenitori di Israele si sono radunati al National Mall di Washington, per esprimere solidarietà allo Stato ebraico nella guerra contro Hamas.
La “Marcia per Israele” è stata una dimostrazione di sostegno bipartisan al principale alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente, in un momento in cui, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale, aumentano le critiche per la conduzione delle operazioni militari a Gaza, in risposta agli attacchi terroristici del 7 ottobre.
All’evento, nel quale la folla ha sventolato migliaia di bandiere americane e di Israele, hanno partecipato dal palco tra gli altri: lo speaker della Camera, Mike Johnson; il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer; il leader della minoranza democratica alla Camera, Hakeem Jeffries; e la senatrice repubblicana dell’Iowa, Joni Ernst. “Siamo con Israele”, ha ripetuto più volte dal palco, Schumer.
L’evento, chiamato “March for Israel”, arriva dopo numerosi episodi di antisemitismo e cortei contro Israele e a favore della Palestina organizzati in molte città degli Stati Uniti, tra cui New York. Tutti gli oratori hanno definito la virulenta diffusione dell’antisemitismo a livello internazionale, “una vergogna per tutte le persone e le nazioni civili”. “Non c’è causa più grande di questa – ha dichiarato, in collegamento telefonico con la piazza, il presidente israeliano Isaac Herzog – oggi siamo insieme come famiglia. Stati Uniti e Israele non sono mai stati cosi’ vicini come ora”. Herzog ha concluso il suo intervento affermando che questo del 7 ottobre è stato “il più grande massacro dai tempi dell’Olocausto. Gridiamo insieme, mai più”.

Eric Fingerhut, presidente della Jewish Federations of North America, una delle organizzazioni che hanno allestito l’evento, dice che il rally di Washington è servito a “far capire ai politici di Washington” che la “stragrande maggioranza degli americani” sostiene Israele.
La senatrice Ernst ha detto che la brutalità di Hamas non può essere sopravvalutata. “Uccidono i bambini”, ha detto. “Stuprano le donne. Abusano degli anziani. Come qualcuno qui negli Stati Uniti possa simpatizzare con questi terroristi è insondabile”.
Rachel Goldberg, madre di Hersh Goldberg-Polin, preso in ostaggio mentre partecipava a un festival musicale attaccato da Hamas, ha detto che i giorni trascorsi dall’attacco sono stati un “tormento al rallentatore”.
Molti dei manifestanti alla “Marcia per Israele” portavano bandiere israeliane avvolte intorno alle spalle, che sventolavano dietro di loro, o tenevano piccole bandiere israeliane in mano. La sicurezza era rigorosa, con autocarri con cassone ribaltabile che bloccavano l’accesso al centro commerciale e la polizia a cavallo dispersa in tutta la zona del Mall.
Melanie Lubin di Olney, nel Maryland, indossava una bandiera composta per metà da stelle e strisce e per metà dalla stella di David bianca e blu di Israele. Alla domanda sul bilancio delle vittime a Gaza e sulle critiche al modo in cui Israele ha condotto la sua campagna militare, ha detto: “Penso che tutti siano preoccupati per ciò che sta accadendo a Gaza e ai civili in Israele. Israele sta facendo del suo meglio. Questa è una guerra. Israele non ha iniziato questa guerra”.
