Una lanterna cinese, probabilmente fatta alzare in volo in occasione di un compleanno, ha provocato l’atroce morte di una balena di tre metri che l’ha inavvertitamente ingurgitata scambiandola per cibo.
È successo in Carolina del Nord, dove gli esperti del Marine Mammal Stranding Network hanno avvistato lo scorso 30 ottobre una femmina di mesoplodonte di Gervais, lunga poco più di 3 metri, spiaggiata nelle acque basse di Emerald Isle Beach.
Dopo aver estratto la carcassa della balena dall’acqua ed averla trasportata al North Carolina State University Center for Marine Science and Technology, gli esperti hanno condotto una necroscopia per accertare le cause del decesso. A un primo esame dei tessuti della giovane balena, i veterinari non hanno trovato nulla di particolarmente insolito.
La macabra sorpresa, tuttavia, è arrivata aprendo il ventre. “Oltre a un po’ di latte (che indica che la femmina era un vitello in allattamento), è stato scoperto un palloncino di plastica pentagonale, accartocciato e che ostruiva il passaggio del contenuto gastrointestinale al resto del tratto”, ha dichiarato il centro in un post su Facebook.
“I cetacei sono mammiferi marini di grandi dimensioni che si immergono in profondità”, ha dichiarato la CMAST. “Si sa poco della struttura sociale e della storia di vita del mesoplodonte di Gervais. Gli avvistamenti dal vivo sono insoliti perché il normale habitat di questi animali è il margine della piattaforma continentale e oltre, e trascorrono la maggior parte del tempo sott’acqua”.
Ogni anno, secondo gli esperti, sulle spiagge della Carolina del Nord si arenano circa 125 mammiferi marini, tra cui balene, delfini, focene e lamantini. Le ragioni sono molteplici: dalle cause naturali – come malattie infettive, parassiti, tumori e fame – a quelle dovute alle interazioni con gli uomini – tra cui l’impigliamento negli attrezzi da pesca, gli urti con navi e imbarcazioni oltre all’ingestione di plastica. E proprio in quest’ultima categoria si inserisce quest’ultimo episodio.
I palloncini a elio possono infatti viaggiare per centinaia, se non migliaia, di chilometri prima di atterrare in luoghi sensibili quali oceani, foreste e altre aree naturali. Se ingeriti, possono bloccare le vie respiratorie o l’apparato digerente degli animali, causandone il soffocamento o la morte per fame.