Volge al termine la seconda settimana della Regular Season NBA 23-24. Tanti i protagonisti dell’ultima notte statunitense.
A New York, in un Garden strapieno, i Knicks padroni di casa hanno battuto (126-105), senza troppi patemi d’animo, gli attesissimi Spurs di Victor Wembanyama, al suo esordio assoluto sul parquet de La Mecca della palla a spicchi. In realtà, il debutto del diciannovenne francese a Manhattan non è stato esattamente come ce lo si aspettava. Contro una difesa fisica come quella dei Knicks, il ragazzino ha fatto una fatica tremenda, sporcando le sue percentuali al tiro. Wemby ha infatti chiuso la sua gara con 14 punti, ma con una percentuale dal campo di poco superiore al 28%.
Dal canto suo, New York ha disputato una partita solidissima, condotta con grande esperienza e decisa soprattutto dai suoi tre giocatori simbolo, Brunson, Randle e Barrett, autori rispettivamente di 25, 23 e 24 punti. Sempre preziosi, naturalmente, gli aiuti dalla panchina da parte di Quickley, 19 punti, ed Hartenstein, che ha chiuso la sua gara con una doppia doppia da 13 punti e 13 rimbalzi. Con un record di 4 vittorie e 4 sconfitte, i Knicks cercano di ritrovare quella continuità di risultati che lo scorso anno li portò fino alle semifinali di conference.
Prosegue anche il momento d’oro dei Philadelphia 76ers: dopo aver scaricato James Harden ai Clippers, Embiid e compagni non si sono più guardati indietro, inanellando 6 vittorie ed una sola sconfitta. Nella notte, Philly è riuscita ad avere la meglio (106-103) su una delle principali contender della lega, i Boston Celtics di Tatum e Brown, battuti 106-103. La crescita esponenziale di Tyrese Maxey si sta rivelando un vero e proprio fattore in casa 76ers: e poi, lì sotto, c’è sempre l’MVP del 2023, autore di un’altra grande prestazione da 27 punti e 10 rimbalzi.
Vittoria più sofferta del previsto anche per i Milwaukee Bucks, che battono 120-118 i Detroit Pistons, trascinati dai 34 punti di Damian Lillard.
Va ai Denver Nuggets, invece, il big match dell’Ovest tra i campioni in carica ed i Golden State Warriors degli Splash Brothers (108-105). Nonostante un grande terzo quarto da parte dei californiani, guidati dal solito Steph Curry, gli uomini di Malone, privi di Murray, la spuntano grazie alle magie di un fantascientifico Nikola Jokic, autore di 35 punti, 13 rimbalzi e 5 assist.
Brutta battuta d’arresto, infine, per i Los Angeles Lakers, asfaltati 128-94 in trasferta dagli Houston Rockets. Una partita senza storia, che i Texani hanno dominato fin dal primo quarto, chiuso sul 32-19. Senza Davis in campo, causa infortunio, ai gialloviola non bastano Lebron James e D’Angelo Russell. In queste prime otto gare, L.A ha già collezionato ben 5 KO.
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