Il numero di neonati affetti da sifilide negli Stati Uniti è aumentato di oltre 10 volte nell’ultimo decennio, secondo quanto riportato martedì dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).
Il Dipartimento della Salute USA ha dichiarato che nel 2022 sono stati registrati 3.761 casi, il numero più alto dell’ultimo trentennio, rispetto ai 334 casi del 2012. I casi del 2022 comprendevano 231 nati morti e 51 decessi infantili.
Nove casi su 10 avrebbero potuto essere evitati con test e trattamenti tempestivi durante la gravidanza, ha dichiarato Laura Bachmann, responsabile medico della Divisione di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili dei CDC. I casi sono stati riportati quasi esclusivamente presso donne indigenti e in quartieri o Stati dove l’assistenza medica è carente.
La sifilide è un’infezione a trasmissione sessuale che, in assenza di trattamento, può causare gravi problemi di salute e, durante la gravidanza, può portare a nati morti, aborti spontanei, e morbilità materna e infantile. I bambini possono restare ciechi e non udenti. La sifilide congenita si verifica quando una madre affetta da sifilide trasmette l’infezione al suo bambino durante la gravidanza.
I CDC raccomandano lo screening della sifilide alla prima visita prenatale per ridurre la trasmissione. La penicillina benzidina G è l’unico trattamento raccomandato per la malattia, e deve essere somministrata in un’unica dose o in tre dosi distanziate di sette-nove giorni, a seconda dello stadio dell’infezione, secondo i CDC.