A un anno dalle elezioni per la Casa Bianca del novembre 2024, il presidente in carica Joe Biden è nei guai in sei degli Stati più importanti dell’Unione – sei cosiddetti swing States, quelli in cui gli elettori passano facilmente da una maggioranza democratica a una repubblicana e viceversa. Lo dice un nuovo sondaggio per il New York Times e il Siena College.
In Arizona, Georgia, Michigan, Nevada e Pennsylvania, Biden è indietro rispetto al suo più probabile rivale, il repubblicano Donald Trump, con margini che vanno dal 3 al 10 per cento. Biden risulta invece avanti – per soli due punti percentuali – in Wisconsin. Si tratta di sei Stati in cui Biden vinse nel 2020.
I problemi più gravi per il presidente in carica, in base alle risposte degli elettori registrati interpellati, sono la sua età e l’insoddisfazione che si registra per la sua gestione dell’economia, ma gli elettori hanno dubbi anche sulla sua politica estera e sulle strategie sull’immigrazione.
La maggioranza degli interpellati afferma che la politica di Biden ha avuto effetti nocivi sulla loro vita. Il sondaggio rivela inoltre che il corpo elettorale multietnico e multigenerazionale che elesse Biden tre anni fa si sta sgretolando; due terzi degli elettori dichiarano che il paese si sta muovendo nella direzione sbagliata.
Gli elettori sotto i trent’anni preferiscono Biden per un solo punto percentuale. Nell’elettorato ispanofono il suo vantaggio è sotto i dieci punti percentuali e il suo vantaggio nelle aree urbane, cruciale nel 2020, è la metà del vantaggio di Trump nelle aree rurali. Le elettrici continuano a preferire Biden, ma gli elettori uomini sono molto più propensi a votare Trump. E nell’elettorato afroamericano – roccaforte dei democratici in genere e di Biden nel 2020 – si registra nei sei Stati in esame un 22% di sostegno a Trump – senza precedenti in tempi moderni per un repubblicano alle presidenziali.
Secondo il sondaggio, agli elettori non piace nessuno dei due candidati. Sono entrambi impopolari, ma Biden è il presidente in carica e gli elettori lo considerano responsabile di quella che appare come la deriva del paese.
Il New York Times osserva che Biden – con una campagna molto ben finanziata – ha un anno di tempo per far cambiare idea agli elettori, e che gli indicatori economici sono positivi anche se evidentemente i cittadini non lo percepiscono a livello personale. Anzi, quale che sia il loro reddito, la maggioranza ritiene che le politiche di Biden siano state nocive per il loro portafogli, mentre quelle di Trump li avrebbero aiutati.
In materia economica, il 59% si fida di più delle politiche di Trump rispetto al 37% che si fida di Biden; ed è vero per tutte le categorie di età, genere, censo e gruppi etnici. La grande maggioranza degli interpellati inoltre dice che sarà l’economia a decidere il loro voto piuttosto che questioni sociali come l’aborto o il controllo delle armi. Fra questi elettori, Trump riscuote il 60% di apprezzamento rispetto al 32% di Biden.
Ma il problema più grave resta l’età. Biden compirà 81 anni quest’anno, e sarebbe il presidente più vecchio nella storia americana. Per il 71% degli interpellati, senza appello, è “troppo vecchio”: l’opinione è concorde in tutti i gruppi etnici e a tutte le età, lo dicono anche il 54% dei democratici. Per il 62% non ha “la prontezza mentale” necessaria per il ruolo.
E Trump – l’uomo incriminato quattro volte e con numerosi processi in corso? Donald Trump ha 77 anni e solo il 19% dei repubblicani interpellati lo considera “troppo vecchio”, cifra che sale al 39% di tutti gli interpellati.
Se il voto nel novembre 2024 rispecchiasse il risultato del sondaggio, Trump otterrebbe più di 300 voti elettorali, ben al di sopra dei 270 necessari per tornare alla Casa Bianca.
Il sondaggio è stato effettuato con interviste telefoniche a 3.662 elettori registrati in Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin dal 22 ottobre al 3 novembre 2023.