Domenica 5 novembre negli Stati Uniti le lancette si spostano – con una settimana di ritardo rispetto all’Europa – per il passaggio dall’ora legale all’ora solare, che resterà in vigore fino all’ultimo weekend di marzo 2024.
Come sempre accade, ogni passaggio – in America, l’ora cambia due volte all’anno per l’adozione del Daylight Saving Time (DST) – viene accompagnato da diverse polemiche, creando schieramenti fra coloro che sono favorevoli alla reintroduzione dell’ora solare e quelli che invece nutrono dubbi.
Durante il DST, o ‘ora legale’, le lancette dell’orologio vanno avanti di un’ora per sfruttare al meglio la luce naturale; l’obiettivo principale rimane quello del risparmio energetico. Questo crea inevitabilmente un impatto rilevante sulla vita quotidiana influendo sui ritmi lavorativi, e spesso sull’umore.
Non tutti gli Stati degli USA aderiscono al DST e questo genera ulteriore confusione con differenze nelle varie aree del paese. Tra gli Stati che non effettuano il cambio di lancette ci sono l’Arizona – che ha al suo interno il territorio Navajo dove invece si applica – le Hawaii, Porto Rico, le Isole Vergini, le Samoa Americane, Guam e le Isole Marianne Settentrionali.
I fautori dell’ora legale oltre al già citato risparmio energetico sostengono anche che stimolerebbe uno stile di vita più attivo, oltre a beneficiare i settori del commercio e del turismo. Scoraggerebbe perfino i crimini nelle ore serali.
Da alcuni sondaggi è emerso che la maggior parte degli americani preferirebbe mantenere l’ora legale per l’intero anno come accaduto nel 1974: durante la crisi energetica l’ora legale venne adottata in via continuativa,.
Coloro che invece restano contrari alla sua introduzione permanente ritengono che possano esserci conseguenze correlate alla salute, fra cui i disturbi del sonno. Uno studio ha affermato che basta soltanto un’ora di luce naturale in più, la sera, per ridurre il sonno in media di 19 minuti. Le interruzioni dei nostri ritmi circadiani dovute all’ora legale sarebbero state correlate anche all’aumento dei rischi cardiovascolari, a sbalzi dell’umore, a cali di rendimento lavorativo, oltre all’aumento di incidenti stradali legati a distrazione.
Anche i benefici legati al risparmio energetico secondo i detrattori sarebbero da mettere in discussione, a causa del maggiore utilizzo dell’aria condizionata la sera e della necessità di illuminazione al mattino.
In definitiva in America lo spostamento delle lancette rappresenta ancora un evento che continua a dividere, oltre che a influenzare in maniera significativa aspetti rilevanti della vita dei suoi cittadini.