“Disegnami sexy” ha detto Don Jr. al cartonista nell’aula del tribunale di Manhattan dove ha testimoniato al processo in cui è già stato riconosciuto colpevole insieme al padre, al fratello Eric e alla holding di Famiglia, la Trump Organization, di frode per aver gonfiato per decenni le valutazioni degli immobili in modo da ottenere finanziamenti e assicurazioni a condizioni più vantaggiose.
Per il secondo giorno di seguito il fratello Eric ha ripetuto dal banco dei testimoni che lui non aveva nulla a che fare con i rendiconti finanziari, affermando, come ha fatto Don Jr, che il suo lavoro con la società si concentrava su progetti di costruzione e accordi di sviluppo, ripetendo quanto affermato nella sua deposizione registrata il 7 marzo, una parte della quale è stata riprodotta in tribunale giovedì.
“Non trascorro il tempo dietro la scrivania. Non sono bloccato in ufficio”, ha detto Trump nella deposizione registrata. “Visito le varie proprietà immobiliari”. Entrambi hanno affermato che, pur essendo dirigenti dell’azienda, non erano coinvolti nelle valutazioni dei beni immobiliari.
Si è conclusa così, senza importanti rivelazioni, una settimana di testimonianze da parte dei figli dell’ex presidente. Donald Trump testimonierà lunedì e mercoledì ci sarà la testimonianza della figlia Ivanka dopo che ieri sera la corte d’appello di New York ha respinto la sua richiesta di rinviare la sua deposizione.
La figlia di Trump è stata prosciolta dalle accuse dopo che la corte d’appello ha stabilito che i reati per cui era accusata si erano estinti.
L’Attorney General di New York chiede una penale di 250 milioni di dollari per la frode per aver gonfiato gli asset della Trump Organization per decenni e per questo, oltre alla super multa, chiede al magistrato di non rinnovare le licenze statali per le società della Trump Organization e di liquidare i beni. Una condanna a morte per l’impero dell’ex presidente.

La prima sentenza, quella sulla colpevolezza della frode, è arrivata a settembre con un giudizio sommario da parte del giudice Arthur Engoron. Il magistrato chiamato a decidere aveva stabilito come “dalle prove” risultasse “evidente che i tre imputati” fossero “responsabili della frode” per aver fornito “informazioni finanziarie false”, aumentando i redditi della loro holding fino a 3,6 miliardi di dollari.
Sebbene Eric e Donald Trump Jr siano arrivati alla corte di New York questa settimana vestiti con abiti blu e cravatte quasi identiche, i loro comportamenti sul banco dei testimoni sono stati molto diversi. Donald Jr, secondo quanto scrive la BBC News, è stato più disinvolto, spesso scherzando con il giudice. Eric Trump, è apparso più teso mentre i pubblici ministeri lo interrogavano su quanto fosse a conoscenza dei rendiconti finanziari. Più strettamente associato alla gestione della Trump Organization rispetto a suo fratello, non è caduto nei tranelli dei pubblici ministeri su questi rendiconti finanziari.
Da notare che i due fratelli hanno avuto uno stile molto diverso sul banco dei testimoni, uno più scherzoso e uno più serio, le loro risposte sono state quasi identiche. Entrambi hanno suggerito che i contabili aziendali fossero responsabili delle questioni relative ai rendiconti finanziari, sostenendo che si affidavano alle loro capacità professionali per prepararli.
Ma non tutti e due gli interrogatori dei figli di Trump sono stati senza polemiche. Le scintille ci sono state giovedì, quando l’avvocato Christopher Kise ha accusato il giudice e la sua assistente legale di parzialità. Engoron ha sostenuto che potrebbe esserci “un po’ di misoginia” dietro gli attacchi di Kise alla sua assistente legale. Ha minacciato di estendere l’ordine di censura emesso per Donald Trump, che proibisce l’ex presidente di parlare del personale del tribunale, per applicarlo anche ai suoi avvocati. Nel battibecco si è inserita anche la squadra dei pubblici ministeri, sostenendo che le accuse degli avvocati di Trump erano solo una tattica per distogliere l’attenzione dal processo.
Anche se Donald Trump non è stato presente in aula, la sua voce si è fatta sentire, e la sua opinione, si è fatta sentire con una raffica di post sui social media durante le udienze. E più volte si è rivolto a Truth Social per difendere i suoi “bravissimi figli”.
Per l’ex presidente comunque le brutte notizie vengono dalla California dove un magistrato, con una “constatazione preliminare”, ha affermato che l’avvocato John Eastman ha violato l’etica professionale quando lo ha aiutato nel tentativo di ribaltare le elezioni del 2020, e per questo rischia di essere radiato dall’albo degli avvocati.
Eastman, avvocato conservatore che un tempo lavorava per il giudice della Corte Suprema Clarence Thomas, è stato l’ideatore, insieme all’altro avvocato Kenneth Chesebro, del tentativo per delegittimare la vittoria alle elezioni presidenziali di Joe Biden nel 2020.
Il rischio per Eastman di essere radiato dall’ordine degli avvocati arriva mentre è stato incriminato in Georgia, insieme a Trump e altri 17 imputati per aver cercato di sovvertire le leggi elettorali dello stato. Chesebro, come gli altri due avvocati di Trump, Sidney Powell e Jenna Ellis, si è dichiarato colpevoli e con gli altri due legali ha patteggiato il verdetto accettando di testimoniare al processo. Non è chiaro per il momento se anche Eastman seguirà l’esempio dei suoi colleghi.