“Come uccidere”.
Sarebbe stata questa una delle ultime, truculente ricerche effettuate su Google da Lindsay Clancy, 33enne del Massachusetts accusata di aver strangolato a morte i suoi tre bambini all’inizio di quest’anno.
Lo scorso 24 gennaio, la presunta assassina avrebbe infatti usato delle corde da ginnastica per asfissiare i suoi tre figli – Cora, 5 anni, Dawson, 3 anni e Callan, di 8 mesi – all’interno della casa di Duxbury nella quale viveva con figli e marito.
Gli ultimi dettagli del macabro caso di omicidio sono stati rivelati in documenti di perquisizione appena resi pubblici. “La signora Clancy usava il suo telefono cellulare e il suo diario per documentare il suo stato mentale e i suoi sentimenti nei confronti dei figli, oltre a tenere traccia dei suoi farmaci e a ricercare modi per uccidere, il che significa che [è] ragionevole concludere che la signora Clancy avrebbe usato tutti i formati e gli strumenti a sua disposizione, compreso un tablet”, si legge in una dichiarazione giurata, riportata dal Boston Globe.
L’accusa sostiene che Clancy abbia premeditato l’omicidio dei suoi tre figli, mentre la difesa sostiene che la donna soffrisse di psicosi post-parto e che fosse stata sottoposta a cure eccessive con farmaci psichiatrici.
Poco dopo l’assassinio, Clancy ha peraltro tentato di togliersi la vita gettandosi da una finestra al secondo piano, sopravvivendo al salto. Attualmente è detenuta in un istituto ospedaliero e giovedì è prevista una nuova udienza presso la Corte Superiore di Plymouth.