“La nazione più potente della storia del mondo”. Non usa mezzi termini il presidente statunitense Joe Biden, che in un’intervista al programma TV 60 Minutes (sulla CBS) si dice certo che Washington può “occuparsi” contemporaneamente di aiutare Ucraina e Israele senza mettere a repentaglio le proprie capacità di difesa.
“Siamo gli Stati Uniti d’America, per l’amor di Dio. La nazione più potente della storia: non nel mondo, ma nella storia del mondo. Possiamo occuparci di entrambi e mantenere comunque la nostra difesa internazionale complessiva”, ha risposto il comandante-in-capo a una domanda del giornalista Scott Pelley.
“In Ucraina uno dei miei obiettivi è impedire a Putin, che ha commesso lui stesso crimini di guerra, di occupare un Paese indipendente che confina con gli alleati della Nato e con la Russia. Immaginate cosa succederebbe ora se riuscisse ad avere successo: avete mai conosciuto una grande guerra in Europa nella quale non siamo stati risucchiati?”, ha chiesto il presidente Usa.
Riguardo al suo sostegno a Israele, Biden ha spiegato: “Gli ebrei sono stati soggetti ad abusi, pregiudizi e tentativi di annientarli per più di mille anni. Per me è una questione di decenza, rispetto, onore. È semplicemente sbagliato, sbagliato, sbagliato. Viola ogni principio religioso che ho e ogni singolo principio che mio padre mi ha insegnato”.
La prospettiva di un’invasione di terra israeliana della Striscia non è però auspicata dall’inquilino della Casa Bianca Penso. “Sarebbe un grosso errore”, afferma Biden, poiché “Hamas e gli elementi estremi di Hamas non rappresentano tutto il popolo palestinese”. Il presidente dem ritiene necessario che la milizia islamista venga debellata, ma che al contempo si pongano le basi per uno Stato palestinese. Prospettiva che, a detta dello stesso Biden, è attualmente poco realizzabile a causa delle altre priorità israeliane. “Ma credo che” lo Stato ebraico “capisca che una parte significativa del popolo palestinese non condivide le opinioni di Hamas e Hezbollah”, conclude Biden.